Il triste Charlie Brown e l’isteria di Lucy: la vera natura dei personaggi di Schulz
Il volume di Giancarlo Pauletto sui personaggi dei Peanuts: la presentazione alla Libreria Tarantola di Udine

“Nice tu meet you Charlie Brown” di Giancarlo Pauletto è un libro meraviglioso e, proprio per questo, a suo modo, pericoloso. Se dovete alzarvi alle sei della mattina, non mettetevi a leggerlo verso mezzanotte: rischiereste di dormire soltanto tre o quattro ore!
È uno di quei (rari) libri, infatti, che trascinano il lettore in un crescendo entusiasmante, dalla prima all'ultima pagina, e quando alla fine appare la copertina si pensa: “peccato che sia finito”.
Ma è pericoloso, e inquietante, anche perché ci costringe a pensare criticamente alle interazioni sociali e ai loro effetti individuali.
A questo punto devo confessare che non sono mai stato un lettore di fumetti, neanche da bambino: non ho mai letto, quindi, “Topolino” o “Tex Willer”, che nella mia casa occupano scaffali riempiti da mio figlio e mio nipote. E ad “Asterix” ho preferito il “De bello gallico”. Ho letto anche poche “strisce” dei Peanuts (noccioline in inglese), ma adoro le vignette secche, come quelle di Altan. (Indimenticabile, ad esempio, l'annuncio da un televisore: “Queste sono le ultime notizie. Da domani ve le cercate da soli”).
Anche alle ventimila “strisce” di Charles Monroe Schulz ho dedicato poco tempo: non sono quindi un fumettista e un fumettologo, ma il libro pubblicato da Nuovadimensione, che sarà presentato oggi, alla Libreria Tarantola di Udine, mi ha costretto a un rapido corso di recupero, e alla fine mi sono trovato del tutto d'accordo con l'Autore: “Charliebrown è Charliebrown così come Ulisse è Ulisse, Don Chisciotte Don Chisciotte e Dante Dante: il patronimico non serve alle figure esemplari”.
Giancarlo Pauletto, docente di lettere, critico d'arte, saggista e poeta, ha utilizzato il tempo dell'“otium covidicum”, come io chiamo la clausura da Covid del 2020-21, per studiare a fondo Schulz nei dialoghi fra Charlie, Lucy, Linus, Snoopy, Piperita Patty ... and friends.
E così quelle “strisce” che, per effetto della genialità disegnativa del loro autore, apparivano comiche in una prima affrettata e divertita lettura, riappaiono amare e talvolta drammatiche sulle pagine di Pauletto.
Charlie Brown, depresso, sfiduciato ma onesto, è l'antieroe delle “strisce”: subisce l'isterismo di Lucy; gioca male a base-ball, lo sport dal quale spera di ottenere notorietà e rispettabilità; non trova neanche il coraggio di dichiarare il suo amore alla ragazza dai capelli rossi …
Analizzati uno per uno a freddo, al di fuori del colorato contesto grafico, i personaggi dei Peanuts rivelano la loro vera natura: Schulz ha disegnato bambini, è vero, ma stava pensando agli adulti.
E allora Lucy, spiega Pauletto, con la sua isterica superiorità, con la sua raffinata crudeltà, è una nazista. Dalla sua bocca esce spesso una di quelle battute che scorticano: “scorticano chi la fa, non chi la subisce, perché mette in evidenza il carattere non soltanto astioso, ma distruttivo di chi la fa”.
Alla base del “nazismo” di Lucy c'è il senso di superiorità e l'invidia, “questo vizio subdolo e imprevedibile nei suoi esiti, sempre comunque catastrofici”, che colpisce anche Linus, quello della famosa coperta. Sì, Lucy è invidiosa di Linus, che sa fare cose straordinarie, come soffiare palloncini quadrati, dipingere l'aria, costruire meravigliosi castelli di sabbia, che Lucy puntualmente distrugge: per invidia appunto.
I fumettologi affermano che sono ben settantaquattro i personaggi creati da Charles Monroe Schulz, e comprensibilmente, in una novantina di pagine, Pauletto ha potuto analizzare soltanto i protagonisti dello straordinario poema grafico-letterario di Schulz: e alla fine della lettura dobbiamo dire “purtroppo”.
Oggi, giovedì 1° dicembre alle 18, alla Libreria tarantola, a Udine sarà possibile ascoltare dalla sua voce l'appassionante racconto della sua rivisitazione delle famose “strisce”, che hanno divertito, e ammonito, tre generazioni in tutto il mondo fino al 1999, anno della morte del loro creatore.
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