Il vicino di casa Gigio Alberti: «Mai chiudersi dietro una porta»
L’attore protagonista dello spettacolo a Lestizza: «L’Oscar per Mediterraneo? Che emozione»

Due coppie. Il terreno di scontro? Un appartamento. Teatro allo stato puro. Vero, c’è stato un film nel 2022, ma l’habitat ideale di “Vicini di casa” è il palcoscenico. La matrice è spagnola, tutto discende da “Sentimental”, comedy di Cesc Gay di un certo successo a Madrid e dintorni. Il contatto con la versione live è imminente.
“Vicini di casa”, grazie a Ert, farà tre soste in Friuli: venerdì 15 marzo, a Lestizza, sabato 16 a Zoppola e domenica 17 a Palmanova. Quattro interpreti, ovviamente: Gigio Alberti, Alessandra Acciai, Alberto Giusta e Amanda Sandrelli, regia di Antonio Zavattieri.
Gigio, con lei vorrei fare un deciso dietro front temporale e scendere a metà degli Ottanta allo Zanon di Udine: mi perdoni la deviazione, ma “Comedians” di Salvatores con lei, Rossi, Bisio, Orlando fu una sorta di miracolo. Le va di scucire un ricordo di quegli anni strepitosi?
«Accetto con piacere il fuoripista della memoria, anche perché è stato un lavoro indimenticabile, che ha segnato un’epoca e lanciato nomi che, fino a quel momento, nessuno conosceva. Oltre a serate strepitose di divertimento nostro e del pubblico, come dimenticare la pizzeria di fronte all’Auditorium, tipo le Palme o una cosa del genere. Ah, ecco le Due Palme. Che potevi mangiare anche di notte. E le partite di calcio con i ragazzi del Css… La ringrazio per questo flashback».
A lei. Ma ecco che torniamo nel presente, giustamente. Il lavoro che andremo a vedere è intrigante perché esplora i sentimenti contemporanei di quattro individui parecchio distanti fra loro, ma…
«Un incontro/scontro fra due fazioni assai diverse. Due stanno assieme da tempo e accusano i malanni della routine, gli altri sembrano scesi da un mondo parallelo: allegri, spensierati e soprattutto sessualmente soddisfatti. La miccia è accesa dalla moglie della coppia problematica, l’invito ai vicini di casa scaturisce da lei forse per stimolare l’indifferenza del marito che appena scoprirà l’inghippo se li mangerebbe vivi, i vicini».
Comunque è già un bene sfogliare testi in sintonia piena col terzo millennio.
«Certo, abbiamo più valide alternative ai grandi commediografi del passato, saccheggiati per decenni. Adesso di partiture efficaci se ne trovano parecchie. Questa è spagnola, dicevamo, patria di tanti bei prodotti televisivi e cinematografici. D’altronde loro hanno Almodovar, uno che ha scoperchiato il vaso, noi siamo sempre stati più pudichi e timorosi di affrontare certe tematiche, almeno a teatro».
C’è una morale, alla fine della fiera?
«Chiudersi dietro una porta confidando nella comfort zone non è mai una buona idea. Il confronto, specialmente se stimolato da opposte fazioni, crea benessere. Viviamo un oggi più dietro a uno schermo che davanti. Ci manca il coraggio di raccontarci e rendere così liberi i nostri pensieri. Preferiamo tenerceli stretti per chissà quale timore di svelare certe intimità. Bisogna osare, superare la fatica, e lanciarsi».
È stato terapeutico per lei questo spettacolo?
«Sono certo lo sarà per il pubblico, che ha un ampio catalogo di fronte per qualunque operazione di immedesimazione. O nell’una o nell’altra coppia è facile riconoscersi e portarsi a casa molte sensazioni».
Dov’era Alberti quando “Mediterraneo” vinse l’Oscar? (Ricordiamo a lor signori che Gigio Alberti interpretava Eliseo Strazzabosco).
«Alcuni di noi erano a Canale 5 in una lunga trasmissione che attraversava tutta la serata, gli altri stavano girando “Puerto Escondido”. Un’emozione indescrivibile, lo può ben immaginare».
È appena uscito in sala “Un altro ferragosto”, il sequel di “Ferie d’agosto” di Virzì. Il suo personaggio Roberto c’è, come tutti gli altri del resto venticinque anni dopo. Con qualche new entry.
«Ci siamo ritrovati a Ventotene tutti più vecchi e non c’è stato bisogno di truccarci, siamo sempre noi un quarto di secolo dopo. Stesse fazioni, destra e sinistra, aggiornate a questo decennio. Diciamo che la truppa è cambiata in peggio e fatica parecchio a stare dietro la realtà. Noi ci siamo davvero divertiti, succederà anche a voi, ne sono certo».
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