La Grande Guerra a Casarsa quando decollava il dirigibile

Vittorio Emanuele III in ispezione all’aerobase dei dirigibili; Carlo I d’Asburgo in rassegna delle proprie truppe dopo Caporetto; l’ufficiale bolognese Carlo Alberto Pasolini, futuro padre di Pier Paolo, assegnato all’autoreparto dell’esercito: Casarsa della Delizia durante la Prima Guerra mondiale fu punto di passaggio per diversi importanti personaggi dell’epoca e dei decenni successivi, ai quali si aggiungono le vicende di persone comuni, come lo spilimberghese Francesco Isola che, reduce dalla prigionia in Germania, transitò proprio per la stazione ferroviaria casarsese nel febbraio 1919 rientrando verso casa, in un Dopoguerra in cui a fatica, in tutto il Friuli, si cercò di tornare alla normalità.
Piccole e grandi storie raccontate nella mostra “Ritorno a casa: Casarsa snodo della Grande guerra” in corso ogni sabato (alle 15 alle 18) e domenica (alle 15 alle 18) fino al 24 febbraio a palazzo De Lorenzi Brinis con ingresso libero. Una ricostruzione degli anni del conflitto, attraverso documenti, divise e cimeli, voluta dal Comune con il patrocinio della Fondazione Fs Italiane, il sostegno di Itas assicurazioni, Antiquariato e restauro Cimò e orologeria Loris Mior. Lo stesso Mior è uno dei collezionisti privati che hanno messo a disposizione le loro raccolte insieme a Christian Castellarin e Franco Valvasori. Le associazioni combattentistiche locali garantiscono l’apertura, mentre il curatore scientifico è Marco Pascoli del museo della Grande Guerra di Ragogna, coadiuvato dal responsabile del servizio cultura casarsese Marco Salvadori e dalla collaboratrice della biblioteca Annarita Belluzzo. Alla cerimonia d’inaugurazione la sindaca di Casarsa Lavinia Clarotto e l’assessore alla cultura Fabio Cristante hanno ricordato come gli eventi della Grande Guerra abbiano toccato in maniera diretta e profonda la comunità casarsese, prima come centro di retrovia e poi, tra 1917 e 1918, con il passaggio del fronte per ben due volte.
Il visitatore può rivivere l’atterraggio del primo dirigibile italiano (il P. 5 il 1° novembre 1915) e le due visite all’aerodromo (ora aeroporto militare intitolato all’asso dell’aviazione Francesco Baracca) del re d’Italia Vittorio Emanuele III. Si può anche ammirare una delle cime che servivano ad ancorare quei giganti dell’aria.
E poi le eccezionali foto della rivista delle truppe austroungariche da parte dell’Imperatore Carlo I proprio di fronte lo stesso palazzo De Lorenzi Brinis e all’hotel Leon d’Oro dove alloggiava e ancora i vari stanziamenti militari dove passò Pasolini senior, che poi sposerà proprio un’insegnante casarsese, Susanna Colussi.
Il ritorno a casa di Isola sarà ricordato nella presentazione del libro, basato sul suo diario, “In guerra e prigionia” edito da Aviani, sabato 23 febbraio alle 11. –
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