«La nostra Turtle House di Bangkok non ci sarà più, spazzata dal cemento»

«A Bangkok abitavamo la casa più bella e fatata della nostra vita, un’oasi di vecchio Siam in mezzo all’orrore del cemento. Turtle House era splendida la notte. I grattacieli che ci crescevano attorno ci toglievano ogni giorno più sole, ma quando calava la sera respiravamo quella calda, quieta magia tropicale». Tiziano Terzani descrisse così la casa che lo ospitò con la sua famiglia a Bangkok durante gli anni Novanta. Ma ora l’ex dimora dello scrittore a cui il Festival vicino/lontano ha intitolato il Premio Internazionale, sarà venduta a una società di costruzioni thailandese, che presumibilmente la farà sparire per costruirci un condominio.
«Sono molto dispiaciuta che quel luogo più volte menzionato nel libro Un indovino mi disse, per quattro anni adorato e che ho rivisto nuovamente solo dieci giorni fa (Angela Staude e la figlia Saskia sono state a Bangkok per inaugurare una biblioteca italiana intitolata a Terzani alla Bangkok University ndr), sia stata venduta dalle proprietarie», racconta la moglie del giornalista e scrittore, raggiunta telefonicamente. Quell’abitazione ha acceso in questi anni la fantasia di molti giovani. Almeno venti viaggiatori al giorno andavano a visitarla perchè era il ricordo ancora tangibile di un’Asia che sta scomparendo via via a causa della massiccia cementificazione che cancella il suo passato per renderla uguale ad altre capitali nel resto del mondo. L’idea della Società Dante Alighieri era di farne una casa degli italiani in Asia, dedicata a Tiziano». A niente è valsa la petizione di 23 mila firme raccolte l’anno scorso, rilanciata anche da vicino/lontano sulla pagina facebook, così come non è stata presa in considerazione l’offerta della stessa società di trasformarla in un avamposto della cultura italiana in Siam, organizzandovi la sede dell’ente e un museo per l’autore di Un indovino mi disse e di Un altro giro di giostra.
«Turtle House - aggiunge Angela Staude Terzani - ricorda la capacità straordinaria dei molti viaggiatori italiani che da soli, senza un apparato coloniale alle spalle, sono andati in viaggio lontano e hanno lasciato tracce della loro cultura nei Paesi in cui sono stati visitatori.
Il Palazzo Reale a Bangkok, gli affreschi del Parlamento in India sono opere di italiani che come Tiziano hanno preso esperienze, suggestioni, ricordi, ispirazioni dall’Asia, ma molto hanno lasciato».
La Turtle House di Bangkok deve il suo nome a una tartaruga, inquilina del laghetto della casa. Tiziano Terzani aveva inciso il suo nome su una pietra. ll raggiungimento dell’accordo di vendita con la famiglia thailandese proprietaria del terreno, in una stradina laterale della popolare via Sukhumvit, costringerà lo storico custode, amico e collaboratore di Terzani, rimasto lì per decenni a custodia della dimora, ad andare via dalla tradizionale casa di legno. «Dentro - precisa Staude - non ci sono libri di Tiziano ma fotografie e alcuni scritti. Almeno gli alberi che crescono intorno, nel giardino spero non vadano abbattutti, sono rari e antichi».
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