La ricerca della felicità umana, il Craf celebra Paolo Woods
Prosegue la 37ma edizione della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia organizzata dal Craf (centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo) che premia nomi emergenti o già affermati a livello nazionale e internazionale

SPILIMBERGO. Prosegue la 37ma edizione della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia organizzata dal Craf – centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo - che premia nomi emergenti o già affermati del mondo della fotografia nazionale e internazionale e il cui filo conduttore risiede, per l’edizione 2023, nel claim #essenziale.
Protagonista del terzo appuntamento della rassegna è il fotografo Paolo Woods, vincitore del premio Friuli Venezia Giulia per un autore nazionale con il suo progetto Happy Pills realizzato assieme al giornalista Arnaud Robert.
Un progetto che si declina in tre: una mostra fotografica, accolta nell’ex Sala Consiliare di Casarsa della Delizia, che inaugura sabato 14 alle 11 alla presenza dell’autore un libro e un film, quest’ultimo in proiezione venerdì 27 o alle 18 nella Sala Consiliare di Casarsa.
La mostra, realizzata dal Craf in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Casarsa della Delizia, sarà visitabile fino al 7 gennaio 2024.
Il lavoro di Paolo Woods, fotografo di origini olandesi ma cresciuto in Italia, è focalizzato sulla ricerca essenziale, ovvero necessaria per l’uomo, della felicità, oggi più che mai sentita come un dovere.
La felicità rappresenta per l’uomo il primo e inesauribile desiderio, da soddisfare anche attraverso i prodotti dell’industria farmaceutica. Le pillole – qualunque sia lo scopo terapeutico – esprimono la nostra risposta quasi “magica” alle debolezze, alla malinconia, ai limiti inaccettabili della condizione umana.
Nella società che descrive Paolo Woods l’apparenza della felicità vale quasi più della felicità stessa. Per cinque anni, Woods e il giornalista Arnaud Robert hanno viaggiato in tutto il mondo alla ricerca delle “Happy Pills”, quei farmaci capaci di riparare una ferita invisibile, quelle sostanze in grado di far agire le persone, di aiutarle a lavorare e performare, quelle formulazioni che permettono ai depressi di evitare il collasso totale, gli antidolorifici che i lavoratori poveri trangugiano per poter continuare a sfamare le loro famiglie.
Ovunque, dal Niger agli Stati Uniti, dalla Svizzera all’India, da Israele all’Amazzonia peruviana, le pillole offrono soluzioni immediate dove un tempo c’erano solo problemi irrisolvibili.
Paolo Woods (1970) è nato in Olanda da padre canadese e madre olandese. È cresciuto in Italia, ha vissuto a Londra, Parigi, Haiti e Costa D’Avorio. Vive a Firenze. È dedito a progetti di lunga durata, dove la fotografia è strumento d’investigazione del mondo contemporaneo.
Ogni progetto genera una mostra, un libro e una serie di pubblicazioni per la stampa internazionale. È autore di otto libri e i suoi progetti sono regolarmente pubblicati dalle principali testate internazionali con recensioni sul Nyt, Le Monde, il Guardian solo per citarne alcune. Ha tenuto mostre personali, tra l’altro, in Francia, Stati Uniti, Italia, Svizzera, Cina, Spagna, Germania, Olanda e Haiti e numerose collettive in tutto il mondo.
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