“La rosa dell’Istria” su Rai 1: una famiglia di esuli nel ’43 lotta per ritrovare le radici
Per il Giorno del Ricordo un film tv con Andrea Pennacchi. In onda il 5 febbraio, girato a Trieste, Grado e Fossalon

Il Friuli Venezia Giulia fa da sfondo a una nuova storia d’amore che narra di un tempo non troppo lontano. Lunedì 5 febbraio su Rai 1 arriva “La Rosa dell’Istria” un film liberamente ispirato al romanzo “Chi ha paura dell’uomo nero?” di Graziella Fiorentin.
Un nuovo prodotto Rai Fiction, Publispei e Venicefilm che è stato presentato ieri in una conferenza stampa alla presenza della regista Tiziana Aristarco, degli attori Andrea Pennacchi, Eugenio Franceschini e Gracjela Kikaj, di Anouk Andaloro, capo struttura Rai Fiction, Verdiana Bixio, presidente Publispei e Alessandro Centenaro di VeniceFilm.
Si tratta di una produzione importante, un film che racconta un capitolo di storia a lungo misconosciuto, quello di 350 mila persone che hanno dovuto lasciare dietro di sè tutto ciò che avevano. Una storia incarnata da una famiglia di Canfanaro d’Istria.
«Sono italiani che hanno abbandonato le loro case e i loro averi per potere restare italiani e che sono tornati in Italia, ritrovandosi senza una casa, umiliati e offesi.
Si tratta di un dramma umano che si ripete ancora oggi», hanno sottolineato i produttori. Tiziana Aristarco, la regista, a detta di tutto il team produttivo ha saputo narrare con semplicità e garbo una vicenda difficile, creando un film impegnativo, che di fatto è una ricostruzione storica ma che saprà emozionare, come si sono emozionati tutti quando hanno letto il copione.
Il film, scritto da Maximiliano Hernando Bruno e Angelo Petrella porterà gli spettatori nel 1943, a condividere la vita di una famiglia istriana sconvolta dai tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale.
Maddalena e i suoi sono costretti a lasciare la loro terra e a tentare di ricominciare una vita, ma da esuli. Il tv movie racconta la forza di volontà di una ragazza nell’inseguire i suoi sogni sullo sfondo di una delle pagine più drammatiche della storia d’Italia.
E a questo proposito uno degli autori, Petrella, ha evidenziato come lui, napoletano, e Hernando Bruno, italo-argentino, abbiano ritrovato nella vicenda le storie di emigranti raccontate dalle loro nonne.
Il film ha trovato nel Friuli Venezia Giulia il suo set perfetto con un’ottantina di location per le riprese, tra cui Grado e Fossalon.
«Quando abbiamo fatto i primi sopralluoghi ci siamo resi conto che ci sono molte ferite rimaste aperte, che ci sono ancora divisioni su questo argomento» ha spiegato la regista, aggiungendo che il Porto Vecchio di Trieste ha fatto da set a una storia che l’ha attraversato realmente.
«Il magazzino del porto lo abbiamo reinventato cercando di renderlo credibile. È stato emozionante sapere di essere proprio nel posto in cui molti esuli sono passati realmente».
Per la prima volta sullo schermo ci sarà Gracjela Kikaj, una ragazza che è arrivata in Italia dall’Albania, «ma senza essere mai stata emarginata o bullizzata», ha precisato. Per lei questa prima esperienza è stata «magica, ci siamo voluti molto bene sul set, proprio come una famiglia».
Ed essendo iscritta all’accademia di Brera, ha in comune con il suo personaggio la passione per la pittura: ha permesso alla regista di riprenderla mentre dipinge e ha dato vita a Maddalena con una leggerezza incredibile.
«È un lavoro sulle piccole cose che sono quelle che raccontano meglio la grande Storia», ha detto Andrea Pennacchi, un volto noto della televisione, che interpreta il padre della protagonista.
Eugenio Franceschini invece interpreta un artista, Leo. «Mi è piaciuto subito questo personaggio. Ha perso le radici, la famiglia, i suoi luoghi, ma ha saputo trovare nella dimensione artistica il suo centro. Per lui la guerra è un pretesto per fare arte e ha realizzato i suoi lavori migliori sotto le bombe».
La Rai, ha spiegato infine Anouk Andaloro, cerca storie belle, potenti, che possano arrivare a tutti, puntando anche sull’inclusività dell’ascolto, ma che permettano al pubblico di farsi delle domande, arricchendolo.
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