La saga dei Garibaldi: la pronipote Anita racconta il padre Ezio che si oppose a Hitler

Martedì 28 agosto a Udine il libro sulla famiglia contro il Patto d’Acciaio. La missione segreta a Londra e l’aiuto alle famiglie ebree

UDINE. Giuseppe Garibaldi: eroe amato, adorato, vezzeggiato, quasi divinizzato, ma anche contrastato e odiato. Un mito i cui fasti vennero alimentati dallo stesso generale quando negli ultimi anni di vita, finite in archivio le celebri imprese, dovette far coesistere la gloria con una quotidianità destinata ad alimentare celebrazioni e inevitabile retorica, nella volontà di sopravviversi in qualche modo.

Quest'onere fu trasmesso alle generazioni successive della dinastia passando attraverso i figli, i nipoti, i pronipoti, fino a giungere ai tempi attuali in cui “l'eredità garibaldina” sembra proporre ancora, nei rapporti tra i discendenti, motivi di discussione e riflessione.

Una storia familiare difficile e allo stesso tempo di notevole fascino, legata alle maggiori vicende nazionali, dal Risorgimento in poi, viene adesso raccontata in un libro di appassionante lettura partendo dalla biografia di uno dei protagonisti più interessanti, in particolare per quanto riguarda il periodo del Ventennio fascista e gli avvenimenti avvenuti subito dopo, nell'Italia repubblicana ai primi passi.

Ezio Garibaldi, figlio di Ricciotti e nipote di Giuseppe, è narrato con lucidità di analisi e affettuosa sincerità dalla figlia Anita (nome sempre di forte suggestione, come ben comprensibile, nell'ambito della famiglia) che ricostruisce la vita del padre e la allinea ordinatamente nel tempo fornendo un documento di notevole significato e verità.

Il libro (154 pagine, 18 euro, con ampio corredo fotografico) si intitola “Un Garibaldi contro il Patto d'acciaio. Ezio Garibaldi e il fascismo” ed è pubblicato dall'editore Gaspari che lo presenterà martedì 28 agosto, alle 18, nella sua libreria udinese in via Vittorio Veneto e mercoledì 29, alle 18.30, nella Biblioteca Guarneriana di San Daniele.

Con l'autrice, nei due incontri, dialogherannno Carlo Porcella, Angelo Floramo, Gianfausto Pascoli e l'editore Paolo Gaspari. Anita Garibaldi, pronipote del generale, ha ideato e diretto in passato programmi televisivi di successo, ha realizzato documentari di ricerca storica in Sudamerica, ha fondato l'associazione nazionale Giuseppe Garibaldi e, tra i riconoscimenti, ha ricevuto la cittadinanza onoraria della City di Londra.

In questo suo nuovo libro, come si evince dal titolo, svela il ruolo avuto dal padre Ezio durante il fascismo quando si batté contro il Patto d'acciaio e la tragica alleanza che Mussolini stava stringendo con Hitler. Squarci e pagine poco conosciuti, anche clamorosi se valutati per la svolta che avrebbero potuto determinare, come nel caso della missione segreta che Ezio compì nel 1935 a Londra per favorire in qualche modo i rapporti con l'Inghilterra ed evitare che l'Italia finisse ineluttabilmente per schierarsi con Berlino.

Giorni drammatici nei quali il nipote di Garibaldi fece valere il prestigio che gli derivava dalla famiglia e dai legami forti che intratteneva con il governo britannico. Narrando questa vicenda, come pure l'impegno contro le leggi razziali, Anita rende giustizia al padre presentando un quadro chiarificatore della vicenda, al di là di sospetti e intrighi.

A colpire è soprattutto l'atteggiamento tenuto dalla famiglia negli anni Venti e Trenta. Il momento di definitiva rottura con il regime avvenne dopo le leggi razziali, duramente commentate e avversate all'interno di casa Garibaldi dove si respirava un'atmosfera cosmopolita, segnata dalla conoscenza critica delle grandi correnti di pensiero.

Fu il momento di svolta e disillusione, dopo il quale Ezio divenne bersaglio d'una violenta campagna di denigrazione, ma questo non gli impedì di svolgere un compito coraggioso nell'aiutare le famiglie ebree perseguitate e in cerca di espatrio.


 

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