La svolta rosa della Joppi: faremo tornare i libri nella case

Durante il letargo imposto dal Covid, non ha mai smesso di pulsare, nel cuore di Udine, il battito antico o giovane di volumi, periodici, manoscritti. Il patrimonio di parole e storie digitali e cartacee ha continuato a vivere e incontrare i lettori, seppur in modi nuovi. A raccogliere l’eredità di Romano Vecchiet e il prestigio della biblioteca civica Joppi, istituita nel 1864, aperta al pubblico due anni dopo nell’attuale sede di palazzo Bartolini, è la nuova direttrice Cristina Marsili.
Cosa significa dirigere una biblioteca così importante in un momento così complicato? Come sono mutate le modalità delle attività?
«Sono arrivata in un momento complesso con un palazzo in ristrutturazione, che riapriremo presto al pubblico. Il dottor Romano Vecchiet è stato un direttore che ha condiviso attività e problematiche con i collaboratori, concedendo autonomia di proposte. Non mi sono affacciata nel vuoto, ma nel noto, in continuità. Da un anno facciamo i conti con l’epidemia. Abbiamo tentato di mantenere attivi alcuni servizi, inventando nuovi approcci con l’utente, perché la biblioteca deve mutare col mutare della società e agganciarsi alle esigenze del cittadino».
L’importanza della digitalizzazione. Ci racconta in numeri la consultazione on line?
«Da un lato c’è la piattaforma di prestito digitale Mlol, a cui siamo abbonati come Polo Sbn, che permette di scaricare e-book, musica, film e 7000 periodici in tutte le lingue, oltre al patrimonio “open” organizzato. Dall’altro c’è la digitalizzazione del materiale librario. Grazie al progetto europeo Por Fers (che continuerà) abbiamo digitalizzato quasi 500.000 immagini per un migliaio di manoscritti, oltre ai periodici friulani e agli album fotografici. Il 2020 ha visto un’inevitabile diminuzione delle presenze, causa Covid, ma anche un aumento di quasi un terzo delle consultazioni on line: 209.506 per i periodici friulani, 41.623 per le riviste, 23.930 per i manoscritti. Da aggiungere i prestiti Mlol: 14.535 e-book scaricati, 440 film, 16.643 audiolibri».
Come si è mantenuto vivo il rapporto con le scuole?
«Gli studenti sono gli utenti del futuro. Ogni anno il nostro contenitore “Biblioteca & scuola” propone la promozione della lettura dall’asilo alle superiori, intrecciandosi al progetto regionale Leggiamo 0-18. Nonostante l’epidemia e la chiusura delle scuole, siamo riusciti, grazie a insegnanti e professionisti, a proseguire nelle iniziative, mutando le modalità con attività registrate o in diretta on line. A questo si aggiungono le letture dei preziosi volontari sui canali social delle biblioteche».
Ci guida tra le sezioni della Joppi?
«Nasce come biblioteca di conservazione, ma poi si specializza in sezioni: manoscritti (materiale antico in consultazione), friulana (cuore della Joppi), ragazzi (in contatto con la scuola), moderna (più vicina ai cittadini con scaffali a vista), cinema (quasi 8.000 dvd), musica. E poi ci sono le 8 biblioteche di quartiere e l’emeroteca con la sezione periodici». —
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