L’aquila bicipite sventola nel cielo della Valcanale

La bandiera asburgica è stata issata sul Forte Hensel sulla stretta di Malborghetto

Sono ormai più di sette mesi che il vessillo giallonero con l'aquila bicipite garrisce nel cielo della Valcanale, cent'anni fa Kanaltal.

Si ignora chi l'abbia issato, ma la data, il 24 maggio 2015, e la posizione, il Forte Hensel, antica ridotta austriaca sulla stretta di Malborghetto, non lasciano dubbi sul tipo di ricordo o di omaggio sotteso.

Nella Grande guerra il forte venne bersagliato da un furioso fuoco di obici italiani, pezzi da 210 e 305: il primo colpo venne sparato da Cadorna, il secondo dal generale Porro, il terzo da un maestro di tiro, che fece centro.

Malgrado il bombardamento, Forte Hensel rimase imprendibile sino al marzo 1916, quando la postazione fu abbandonata dai difensori. «Desidero si sappia che, senza esitare, ho messo al servizio della patria morente il sangue e gli averi, la salute e la vita; che tenni duro, Forte e fedele, finché crollò moribonda, come i leoni di bronzo, feriti a morte, sul Predil e a Malborghetto», scrisse Julius Kugy, ricordando il periodo trascorso sulle Giulie quale Alpine Referent.

Nella Kanaltal, parte più meridionale della Carinzia, il censimento austriaco del 1910, aveva rilevato soltanto dieci italiani, mentre il resto della popolazione aveva dichiarato di usare il tedesco o lo sloveno.

Volenti o nolenti, i Valcanalesi furono redenti. Dopo il '18 gli italiani salirono presto a 1207 su una popolazione di 8419 abitanti, e l'alterazione demografica si accentuò con l'accordo Mussolini-Hitler, e le "opzioni", che sancirono l'espulsione degli "allogeni".

Pure non si è cancellata, anche nelle generazioni più giovani, la memoria della lunga appartenenza agli Asburgo. E la vicinanza dell'Austria, che talvolta offre opportunità di cooperazione e di lavoro, corrobora il ricordo positivo.

È questo, allora, il messaggio che sventola sopra Forte Hensel? «Credo che ci sia la volontà di ricordare, senza mancare di rispetto a nessuno. Di commemorare l'inizio della guerra combattuta dalle nostre parti, quando Forte Hensel inalberava appunto bandiera austriaca", osserva Davide Tonazzi, ricercatore e presidente degli “Amici di Valbruna”. «La costruzione appartiene alla storia militare asburgica, dunque non ci trovo nulla di male, anzi, la considero un'iniziativa positiva».

Più cauto è Alfredo Sandrini, responsabile del Kulturverein locale. «Rappresento un'associazione, e non vorrei esprimere valutazioni senza sentire gli altri», dice. «Preciso che non siamo stati noi a mettere la bandiera asburgica: qui si parla di storia, noi ci occupiamo di tradizioni, in particolare la conservazione della parlata tedesca».

Per Raimondo Domenig, storico della Valcanale, la questione è più profonda. «Questo sentire, abbastanza diffuso, può in parte legarsi alla nostalgia dell'impero. Ma penso ci sia anche una chiara rivendicazione di specificità. E Forte Hensel è un po’ il simbolo della valle. Il sottostante leone bronzeo che ricorda l'eroica resistenza della guarnigione durante le guerre napoleoniche è sempre stato rispettato, anche in epoca fascista. Così come il leone gemello, al Predil, non è stato toccato dai partigiani sloveni, che si sono limitati a eliminarne le aggiunte littorie».

Dal comune, che sta trattando con il Demanio militare per ottenere il forte in concessione ventennale e usarlo a fini turistici, si butta acqua sul fuoco. «Non credo a nostalgie asburgiche, se non, forse, legate alla minoranza linguistica tedesca, cose comunque marginali. Con l'approssimarsi del centenario della Grande guerra sono nate o hanno intensificato la loro attività varie associazioni che la studiano. E la bandiera si inquadra in questo interesse», dice Boris Preschern, primo cittadino di Malborghetto Valbruna. «Ci sono giovani, seri, preparati, attivi. Questo gesto è forse un filino provocatorio, ma esprime soprattutto rispetto per la storia. Ricordiamoci poi che la Valcanale è interessata da un non trascurabile flusso di turisti austriaci, molto interessati alle fortificazioni che segnano il territorio». (ls)

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