L’architettura è anche sogno e metafisica: ce lo ricorda Christiano Sacha Fornaciari

L’architetto Christiano Sacha Fornaciari che ha recentemente pubblicato un piccolo libro intitolato “Sognare l’architettura. Riflessioni sul progettare e costruire” (edizioni Lindau), che sarà presentato martedì 26 marzo alla Libreria Einaudi di Udine

Oscar D'Agostino
La copertina del libro, Christiano Sacha Fornaciari
La copertina del libro, Christiano Sacha Fornaciari

UDINE. Cos’è l’architettura? Per Vitruvio era l’unione di tre categorie: la solidità (firmitas), la funzione (utilitas)e la bellezza (venustas). Solo l’unione di queste categorie poteva portare alla creazione. Ma l’architettura è anche altro, qualcosa di metafisico.

Di questo scrive l’architetto Christiano Sacha Fornaciari che ha recentemente pubblicato un piccolo libro intitolato “Sognare l’architettura. Riflessioni sul progettare e costruire” (edizioni Lindau), che sarà presentato martedì 26 marzo, alle 18, alla Libreria Einaudi di Udine (seguirà un aperitivo offerto da Nonino).

In questo libro si parla di tante cose: della professione (nel passato e oggi) dell’architetto, dell’arte del costruire, delle pietre del duomo di Orvieto, dell’infanzia di Marcel Proust e dell’orologio del Bianconiglio, del genius loci e dei cappotti in polistirolo, di Nietzsche e della tromba di Chet Baker, degli antichi materiali da costruzione e delle case dei poeti…

Ma soprattutto si parla di un aspetto importante: fare architettura è fare un sogno, è immaginare, è fare un viaggio nello nel passato, nel presente e nel futuro. L’architetto insomma sogna il futuro.

Il progettista napoletano Carlo Farroni afferma che “l’architettura è un sogno, la geometria il suo racconto, il manufatto la realizzazione del sogno, l’architetto colui che racconta i sogni”.

Secondo Sacha Fornaciari, «c’è una componente spirituale nell’architettura, cghe vaoltre le norme e i numeri».

Il libro è una raccolta di riflessioni e pensieri che sono stati scritti in tempi diversi e che possono essere letti senza un ordine prestabilito, «ad apertura di pagina», come afferma l’editore: brevi ma densi spunti di meditazione per coloro che amano interrogarsi attorno all’architettura e all’arte del costruire. Che ci portano a riflettere anche sul ruolo dell’architetto nell’epoca di passaggio che stiamo vivendo: la situazione attuale rende infatti incerto il futuro di questa professione, almeno nelle forme che abbiamo conosciuto sino ad oggi.

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