Le assaggiatrici raccontate da Silvio Soldini: «Mi misuro con un film in costume»

Il regista sarà al Visionario di Udine e a Cinemazero di Pordenone

Dopo essere stato in regione nel 2012 con il tour di “Il Comandante e la Cicogna”, il regista Silvio Soldini ritorna al Visionario di Udine e a Cinemazero di Pordenone sabato 29 marzo per accompagnare il suo ultimo film “Le assaggiatrici”, tratto dal romanzo omonimo di Rosella Postorino (Premio Campiello 2018 e bestseller internazionale pubblicato in 46 paesi). «Mi è stato proposto di portare il libro sul grande schermo – sono parole dello stesso Soldini – e ho accettato molto volentieri. È la prima volta che mi misuro con un film in costume: c'era una serie di sfide nuove che spero di avere vinto».

Ispirato alla vicenda di Margot Wölk, che alla fine della sua vita ha confessato di essere stata da giovane un'assaggiatrice di Hitler, il romanzo racconta la storia di Rosa Sauer, costretta assieme ad altre nove donne a mangiare i pasti destinati al Führer. Ogni giorno, per tre volte al giorno, è obbligata a sfiorare la morte per accertarsi che quel cibo non sia avvelenato.

In un clima di coercizione, queste dieci donne diventano amiche e rivali, si alleano e si tradiscono, hanno paura e si innamorano, e nonostante tutto non smettono di desiderare, perché desiderare significa restare umani… «Per desiderare di tradurre un romanzo in immagini - conclude Soldini - deve accadermi qualcosa, al di là di quanto lo trovi bello o riuscito.

Una parte sensibile di me deve sentirsi a casa in quella storia, nei personaggi, nelle emozioni che porta a galla. Mi era già successo una volta, anni fa, con “Ieri” di Agota Kristof da cui ho tratto “Brucio nel vento, un film che ho girato in ceco. E questa volta, un altro romanzo scritto da una donna mi ha portato a fare un film in tedesco, di nuovo una lingua non mia e che non conosco. D'altronde, in che altra lingua avrei potuto girare un film che racconta una storia ambientata nel 1943 in Germania?».

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