Le migliori mostre in programma in Friuli Venezia Giulia nel 2023

Casa Cavazzini ospiterà “Insieme”, in Castello una rassegna sull’arte del ’700. A Gorizia sarà di scena l’alta moda. Si lavora a un omaggio a Gino Valle
Elena Commessatti

Un 2023 insieme per le grandi mostre. Inizia a febbraio (fino a luglio) il secondo anno per la curatela udinese di don Alessio Geretti a Casa Cavazzini, con la grande mostra Insieme. Tema importante, opere internazionali. Mentre si svolge questo appuntamento tra il Comitato di San Floriano e la città, i Civici Musei si apprestano a iniziare un gemellaggio con Gorizia e la sua storia, in vista di “Gorizia 2025”, anno della sua elezione a città europea della cultura.

A settembre, negli spazi del Castello di Udine e dei musei provinciali di Gorizia, in collaborazione con l’Erpac (Ente Regionale per il patrimonio culturale della Regione), nasce l’esposizione Attraverso i territori. Arte in Friuli e nella Venezia Giulia tra Sei e Settecento, una carrellata di storia, cultura e immagini. Il tempo? Dalla fine del Seicento al 1797, anno famoso ai più per la caduta della Serenissima Repubblica di Venezia. L’esposizione individuerà scambi e punti di contatto nell’arte dei due territori, mettendo in luce un comune movimento di uomini e idee.

Ma il 2023 è anche l’anno di un ricordo: cento anni fa, il 7 dicembre, nasceva a Udine uno dei più grandi architetti italiani, Gino Valle (scomparso poi nel 2003). L’assessore alla Cultura del Comune, Fabrizio Cigolot, non svela ancora il progetto, ma ne fa cenno.

E a proposito di design d’artista, il ricordo di Valle sarà reale a Gorizia con “Cifra 5”, l’orologio Solari “Compasso d’oro 1956”, presente tra gli oggetti iconici in quella che si preannuncia la mostra dell’anno: Italia Cinquanta Moda e design. Nascita di uno stile, che aprirà a Gorizia il primo giorno di primavera a Palazzo Attems – Petzenstein. L’esposizione, curata da Carla Cerutti, Enrico Minio Capucci e Raffaella Sgubin, ideata e promossa da Erpac Fvg e dal Museo della Moda e delle arti applicate di Gorizia, già dalle prime informazioni si annuncia come un progetto culturale, brillante nella selezione curatoriale e ricco di prestiti illustri.

Qualche nome? Saranno esposte le creazioni di Emilio Pucci, Emilio Schuberth, Roberto Capucci, Simonetta, Alberto Fabiani, Sorelle Fontana, Jole Veneziani, Gattinoni, Biki, Curiel, Marucelli, Gucci e Salvatore Ferragamo.

Tra i propri clienti le stelle del cinema hollywoodiano! Ava Gardner, Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Esther Williams; le “nostre” dive Sophia Loren, Gina Lollobrigida ed Elsa Martinelli. (Sono in molti sul web a scegliere per la propria bacheca di Pinterest, il corpo di Sophia Loren fasciato dal genio, il sarto napoletano Emilio Schuberth, dentro un abito glam luccicante che manderebbe in estasi David Bowie!)

“Italia Cinquanta Moda e design. Nascita di uno stile”, sarà visitabile fino al 27 agosto 2023, ed è un’ottima proposta per ripercorrere quegli anni del dopoguerra “con il futuro negli occhi”, in cui a Firenze, a Palazzo Pitti, nasceva la progettualità delle sfilate della moda italiana, e nel contempo si sviluppava quel design Made in Italy che ci ha resi famosi nel mondo.

Non vediamo l’ora di andare a Palazzo Attems per vivere gli oggetti del Boom industriale e dell’Art&Craft più leggendario: lampade, mobili, arazzi, vetri, ceramiche d’artista.

Presente a “Italia cinquanta” anche l’arte di Ettore Sottsass, che continuerà, tra l’altro in regione, fino al 30 aprile, a essere protagonista a Gradisca d’Isonzo, alla Galleria Luigi Spazzapan, di un altro interessante confronto/binomio, nella mostra “Sottsass/Spazzapan”, a cura di Lorenzo Michelli e Vanja Strukelj, un’altra iniziativa promossa da Erpac.

A Villa Manin, il 27 gennaio si apre invece Guerra all’arte! La protezione dei monumenti e delle opere d’arte in Friuli Venezia Giulia nella Seconda guerra mondiale fino al 14 maggio; da marzo a settembre spazio a una mostra dedicata allo stilista Roberto Capucci, da maggio a ottobre a quella dedicata all’artista svizzero Zimoun.

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