Le Troiane e la pace contro gli orrori della guerra

Domani settima uscita della collana “Il Teatro–Dall’antica Grecia al Novecento”. In edicola con questo giornale (8,90 euro più il prezzo del quotidiano) “Le Troiane” di Euripide con Enrico Maria Salerno e Anna Maria Guarnieri nell’adattamento tv realizzato nel 1966.
di JEANNE PEREGO
La serie di dvd sulla storia del teatro dall’antica Grecia al Novecento, proposta con il questo quotidiano (e con tutti quelli del Gruppo Gedi), questa settimana invita alla scoperta di un testo di oltre duemila anni fa: Le Troiane di Euripide, nell’adattamento televisivo diretto da Vittorio Cottafavi andato in onda sul primo canale nazionale il 17 febbraio 1967. Proveniente dalle ricchissime Teche Rai, questa produzione realizzata nel 1966 sulla moderna traduzione di Enzio Cetrangolo è stata uno dei primi tentativi di avvicinare la platea televisiva al teatro classico, vincendone i pregiudizi legati a ricordi scolastici di grande noia.
Per attualizzare il testo della tragedia euripidea andata in scena per la prima volta nel 415 a. C., Cottafavi ricorse all’espediente di lasciare in soffitta tutti i costumi tradizionalmente usati per queste rappresentazioni, niente pepli, niente tuniche, niente elmi, scudi e corazze di latta, niente barbe posticce e niente coturni ai piedi degli attori, ma per tutti gli interpreti abiti dei nostri giorni, come accade alle prove generali.
Ecco, dunque, che per stemperare nel pubblico il timore reverenziale per le tragedie greche, Menelao–Enrico Maria Salerno si presenta avvolto in un impermeabile anziché in un prezioso mantello, e le dolenti troiane vestono gonne in tweed e golfini di cachemire.
Ma non è solo l’assenza dalla scena di costumi da scena a voler rendere accessibile la lettura animata del testo sublime che faceva parte della trilogia euripidea sulla guerra di Troia (degli altri due restano solo frammenti): anche tutta la recitazione nello studio completamente disadorno avviene senza l’enfasi accademica caratteristica di questo tipo di rappresentazioni.
Gli eventi narrati nell’amara tragedia di Euripide si riferiscono al momento immediatamente successivo alla guerra di Troia, quando la città è caduta, distrutta, tutti gli uomini sono stati uccisi e le donne sono destinate a diventare schiave dei vincitori. Ecuba, la regina spodestata di Troia che nella guerra ha perso marito e figli è assegnata a Ulisse, mentre sua figlia Cassandra è stata data ad Agamennone e la nuora Andromaca a Neottolemo. La giovane Polissena è sacrificata come un animale sulla tomba d’Achille, e Astianatte, il bambino che Andromaca ha avuto da Ettore, viene fatto precipitare dalle mura della città per evitare che un giorno possa voler vendicare il padre e porre fine alla stirpe achea...
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