Le ville storiche di Lignano: tour ed eventi grazie a un’associazione di proprietari
L’iniziativa nata per valorizzare una sorta di museo di famose opere di architettura del ’900

LIGNANO. Tra il 1952 e il 1954 Marcello D’Olivo, su incarico della Società Lignano Pineta realizza la nuova città delle vacanze tra il Tagliamento, gli alberi e il mare.
Quella che Leonardo Sinisgalli definirà una «una città sulla luna» viene disegnata in forma di spirale regolare (o di Archimede), originale rielaborazione del tema della continuità caro a Frank Lloyd Wright, mirabilmente rappresentato nella rampa del Guggenheim Museum a New York.

Una volta calata nella incontaminata pineta di Lignano la spirale crea, secondo Francesco Tentori, «il primo paesaggio dell’automobile» poiché il punto di vista traslando dal pedone al guidatore, origina una prospettiva continuamente mutevole.
L’attenzione prestata alla viabilità suscita l’apprezzamento della committenza che considera il tema dell’accessibilità fondamentale per la riuscita dell’investimento effettuato: i futuri acquirenti dei mille lotti di terreno realizzati dal piano D’Olivo potranno raggiungere la loro abitazione comodamente e, dopo aver parcheggiato l’automobile, immergersi nella pineta lasciandosi alle spalle le fatiche della vita in città.

Come ricorda l’articolo pubblicato sulla rivista d’architettura “Domus” nel 1954 la preoccupazione fondamentale per il progettista era «di introdurre strade, case, alberghi, negozi senza alterare la sensazione del bosco» così nacque il sistema delle strade curve a diversi centri in modo da permettere la visione dei «diversi paesaggi, dune, pini, radure, mare, spiaggia».

L’icastica configurazione urbanistica di Lignano Pineta si riverbera in alcuni dei progetti di D’Olivo, come nelle ville Mainardis (1954-1955) e Spezzotti (1955-1957), dove l’attenta distribuzione di aperture e pareti continue innestata su piante a geometrie circolari, l’accorto orientamento nord-sud per ottimizzare l’esposizione solare, assolvono i principi della sostenibilità studiati da Wright per le case usoniane. L’architettura organica riaffiora negli ambienti a pianta esagonale di villa Capra (Giovanni Barbin, 1959), nella pianta semicircolare della “capannella” (Vignaduzzo, 1957) e rivive nel complesso del Golf Club di Vittorio Zanfagnini (1993).

Tra gli anni ’50 e ’60 Lignano Pineta diventa un laboratorio di architettura, una palestra che ha come protagonisti i giovani professionisti operanti in Friuli e a Udine, Gianni Avon, Aldo Bernardis, Paolo Pascolo, Gino Biasi, Enor Milocco, Mario Ravegnani, Luciano Vignaduzzo.
Arrivano echi dalle ville californiane (Neutra, Schindler) che la pineta adriatica addomestica, e i progettisti proporzionano i modelli al “genius loci”, riuscendo a esprimere originali varianti.

Le case per le vacanze si accoccolano sulle dune creando un gioco di livelli, che articola piani e volumi, come in villa Paiani di Paolo Pascolo (1956-57) o in casa Christoff di Gianni Avon (1956-57).
L’attenzione al confort interno fatto di spazi proporzionati e piacevoli anche come arredi (soprattutto Fantoni), è il tratto che contraddistingue i progetti di Avon che, oltre alle ville (tra le altre Zoppola 1954 e Schreurs, 1960), realizza alberghi, condomini e gli stabilimenti balneari sul lungomare.
Aldo Bernardis, memore dell’esperienza con D’Olivo e l’impresa Ursella, mette a frutto la competenza strutturale e si avventura negli universi paralleli e divergenti del brutalismo (Villa Sordi 1958) e dell’architettura nordica che rispetta la natura a tal punto che in villa Borgnolo (1955) la falda del tetto è bucata per includere il tronco di un pino marittimo.
Negli anni ’70 si aggiungono Domenico Bortolotti, Sergio Los, Cappai e Mainardis, Luciano Gemin, Giannino Furlan, Giampiero Calligaro e Renato Lupieri (casa Beltrame 1971), il fiorentino Nardi (ville Sbaiz 1994).
Singolarmente o in tandem (Biasi-Milocco, Bernardis-Pascolo, Calabi-Valle, Ravegnani-Brunori) la colta generazione degli architetti friulani (senza dimenticare felici inserimenti italiani) realizza “Di là dal fiume e tra gli alberi”, quella che è considerata la città balneare italiana per eccellenza del XX secolo, dove architettura e natura tuttora permangono in equilibrio.
La crescente consapevolezza del valore storico e architettonico dell’intero contesto urbanistico e delle ville ha convinto alcuni proprietari a costituirsi in associazione: è nata infatti alcuni mesi fa Raggi&architetture – Ville si Lignano (informazioni su aggiearchitetture.wixsite.com/raggi-e-architetture ) con l’obiettivo di valorizzare parte di un patrimonio, che merita di essere conosciuto e diffuso, oltre che conservato.
Tra le varie iniziative previste particolarmente apprezzata la visita guidata in bicicletta (sono previste repliche in primavera) nella iconica spirale di Lignano Pineta, dove perdersi è facile ma si possono fare inaspettate scoperte.
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