Lino Guanciale e i Ragazzi di vita: «Così i giovani leggono Pasolini»

L’attore del momento sarà al Giovanni da Udine e al Verdi di Pordenone In scena una riduzione drammaturgica del romanzo omonimo dello scrittore

È l'attore del momento: tanta televisione e tanto teatro. Lui è Lino Guanciale, protagonista di fiction di grande successo e di spettacoli teatrali importanti e impegnati.

Come il pluripremiato “Ragazzi di vita”, alla sua terza stagione in una riduzione drammaturgica del romanzo omonimo di Pasolini curata da Emanuele Trevi messa in scena da Massimo Popolizio, e in calendario il 12 e 13 al Giovanni da Udine e dal 15 al 17 al Verdi di Pordenone.

Uno spettacolo corale in cui Guanciale interpreta la figura dell’osservatore, uno “straniero”, una sorta di alter ego di Pasolini, affascinato dal mondo vitalissimo e anarcoide dei ragazzi delle borgate romane. Quelle borgate e quella gioventù che gli ricordavano, anche se più libere e sfacciate, il mondo contadino del suo ancora incontaminato Friuli che era stato costretto ad abbandonare.

«In realtà – precisa Guanciale – il mio personaggio non è calcato su una mimesi di Pasolini, anzi è una sorta di corifeo mediatore tra la scena e il pubblico».

Come?

«Abbiamo immaginato che si trattasse del primo lettore del romanzo, un letterato che cerca di fare lo stesso percorso di Pasolini nella vita turbolenta delle borgate, in quel mondo del sottoproletariato urbano, misero ma a suo modo puro e incontaminato, di cui Pasolini in fondo canta il de profundis. Perché è un mondo che muore sotto le spinte del boom economico, destinato a diventare una realtà piccolo borghese, in cui la purezza e l'autenticità, che pur tra tante criticità erano così forti,non avranno più posto».

Un esempio?

«La parabola del personaggio di Riccetto, che a inizio romanzo rischia la vita per salvare una rondine, e alla fine, preso dal suo piccolo benessere, lascia che un ragazzetto affoghi nel fiume».

Perché lo spettacolo piace tanto ai giovani?

«Perché, pur mantenendo tutti i temi del romanzo, dalla miseria fisica e morale alla prostituzione maschile, dalla fame alla violenza, lo spettacolo evita le atmosfere pasoliniane di “Accattone” e “Mamma Roma”, cerca invece di restituire la Roma di cui Pasolini si innamora quando arriva in città. Per cui lo spettacolo è molto allegro, vitale, super energetico che colpisce i giovanissimi al punto che, lo testimoniano i tanti messaggi che riceviamo in compagnia, cercano e leggono il libro. In fondo quello che il nostro narratore, stregato dal romanzo, cerca di fare ogni sera è che arrivi al pubblico il messaggio che c'è nel romanzo ovvero che negli anni ’50 nel grande sviluppo del nostro paese abbiamo perso qualcosa che non abbiamo più recuperato».

Lei oggi è l’artista del momento: in teatro ha smesso da poco i panni del tenebroso protagonista di “After Miss Julie”, dal capolavoro di Strindberg nel quale ha recitato accanto alla sua partner televisiva Gabriella Pession e prossimamente tornerà a interpretare “La classe operaia va in paradiso” per la quale ha vinto numerosi premi e in TV spopola con “La porta rossa 2”; come vive questo momento?

«Anche se devo rinunciare a un poco della mia vita personale, lo vivo bene dal momento che ho sempre cercato di configurarmi come un ponte tra tv e teatro. Anche perché devo dire che la televisione, il linguaggio televisivo con queste nuove piattaforme e con un nuovo pubblico più giovane è molto cambiata. Sicchè la popolarità e la visibilità diventano uno strumento che può aiutare anche il teatro. Che resta il luogo privilegiato del mio essere attore e uomo del mio tempo che crede e si impegna per un mondo di giustizia e pace, e che non si riconosce nell’attuale politica nostrana. È anche grazie a questo se oggi posso dare espressione al mio modo di pensare, facendo, ad esempio, il testimone per l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati».

Attorno a “Ragazzi di vita” sia il Giovanni da Udine che il Verdi di Pordenone hanno in programma una serie di manifestazioni collaterali, a cominciare dall'incontro con pubblico che Lino Guanciale e la compagnia terranno il 13 marzo alle 17.30. —


 

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