Lo stand del Fvg alla Borsa del turismo archeologico

Il Friuli Venezia Giulia partecipa come espositore alla XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, a Paestum dal 25 al 28 novembre, con uno stand in cui PromoTurismoFvg, insieme alla Fondazione Aquileia, presenterà l’offerta culturale del Friuli Venezia Giulia, fuori dalle rotte consuete, è uno scrigno che conserva gioielli preziosi da scoprire su tutto il territorio.

Le influenze di Celti, Romani, Unni, Longobardi, della Repubblica veneziana e dell’impero Austroungarico prima, ma anche i drammatici fatti della Grande Guerra, del secondo conflitto mondiale e della Guerra fredda si lasciano oggi facilmente intuire in una terra di confine che conserva una grande cultura nelle sue città: Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia.

Nel corso della prima Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo (venerdì 26 novembre al Tabacchificio Cafasso) sarà presentata ufficialmente la candidatura di certificazione dell’Itinerario Culturale Europeo “Mediterranean Underwater Cultural Heritage”, che coinvolgerà Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Grecia, Egitto, Israele e Turchia. In particolare, i siti archeologici subacquei di Baia Sommersa nei Campi Flegrei e Parco Sommerso di Gaiola (Campania); Isole Egadi, Pantelleria, Plemmirio e Ustica (Sicilia); Egnazia, Isole Tremiti, San Pietro in Bevagna (Puglia); Capo Rizzuto (Calabria); Pavlopetri e Peristera (Grecia); Alessandria d’Egitto (Egitto); Cesarea Marittima (Israele); Kizlan (Turchia).

L’Itinerario rappresenta una risorsa chiave per il turismo responsabile e sostenibile, rispondendo ai requisiti richiesti dal Consiglio d’Europa e con la considerazione che ci sono ancora pochi siti attrezzati e fruibili al pubblico, sia in Italia che nel resto del Mediterraneo.

La richiesta di certificazione al Consiglio d’Europa ha, dunque, l’obiettivo di mettere in luce le potenzialità del turismo archeologico subacqueo, che può offrire al viaggiatore un’esperienza inedita nel segno dell’archeologia.

La candidatura nasce da un’intuizione di Ugo Picarelli, Direttore e Fondatore della Bmta: «L’itinerario – ha dichiarato – va a colmare un vuoto, dal momento che tra i 45 attualmente certificati non ce n’è uno dedicato all’archeologia». —

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