L’omaggio di Sebastiano Somma ai due Lucio: «Ora sogno un film giallo in Friuli»

Domani, ospite online dell’Ert, parlerà dello spettacolo dedicato a Battisti e Dalla. L’attore riprenderà a febbraio il tour. E a gennaio uscirà una nuova pellicola

Il momento è delicato, per dirla con Ammaniti. Ma è proprio quando la situazione si fa più tosta che l’uomo tira fuori il meglio di sé. Dopo il primo lockdown, in cui ha trasformato il tempo prezioso in progetti da concretizzare, Sebastiano Somma guarda avanti e imbastisce il suo domani di speranza, docufilm, letture teatrali, cinema e tv. Domani, alle 18.30, l’attore partenopeo presenterà lo spettacolo di cui è regista e protagonista “Lucio incontra Lucio” – dedicato a due mostri sacri della musica italiana: Battisti e Dalla – assieme a Liberato Santarpino (autore e produttore). Saranno ospiti della rubrica web dell’Ert “Il teatro a casa tua”, in dialogo con Angela Caporale sulla pagina Facebook dell’Ente teatrale regionale.

La pandemia sta mettendo i bastoni tra le ruote al settore artistico...

«Il periodo è complicato per tutti, è difficile fare previsioni a lungo termine. Bisogna imparare a godere delle piccole cose, faccio mio l’insegnamento di mia madre Giuseppina, che ha 95 anni e ha conosciuto dopoguerra, fame e immigrazione. Le date di marzo di “Lucio incontra Lucio”, già portato in Friuli, sono state cancellate, previste nuovamente in novembre, sono slittate a febbraio 2021. Se tutto va bene, tra il 5 e il 14 saremo a Cividale, Gemona, Cordenons, Lignano e Maniago. Intanto ne parliamo con l’Ert, un modo per restare in contatto con il pubblico e regalare un po’ di leggerezza nella speranza che presto tutto torni alla normalità».

Durante la clausura domestica di marzo ha messo nero su bianco nuove idee?

«Ho rivisto un mio vecchio testo, tratto da “Il vecchio e il mare” di Hemingway, che ho riproposto durante l’estate nei teatri, nella piccole sale comunali e nelle biblioteche dove si crea una complicità con il pubblico che non ha eguali. È un testo che parla di rinascita, mi sembrava adatto. Con me c’era mia figlia Cartisia, che ha 15 anni e voleva fare questa esperienza sotto la mia guida. Una lettura, accompagnata dal violino del maestro Riccardo Bonaccini, che abbiamo portato in scena fino al 25 ottobre, prima della chiusura dei teatri».

E l’estate, allentati un po’ i vincoli, è stata produttiva?

«Ho preso parte a piccolo film, un’opera seconda di Fabrizio Guarducci che mi aveva già diretto in “Mare di grano”, dove interpretavo un “pirata underground” un po’ poeta con nel cast Paolo Hendel e Ornella Muti. Questa volta ha realizzato la trasposizione cinematografica di un suo romanzo, “Una sconosciuta”, film low budget prodotto da Fair Play e girato a Chianciano Terme con Desiree Noferini e Sandra Ceccarelli. Io qui sono il titolare del bar delle terme, dove a un certo punto compare una donna misteriosa... La sua uscita è prevista a gennaio, con tutti i se del caso. Sono appena terminate le riprese di “Respirando con la musica”, docufilm di Maria Pia Ceruolo in cui sono il protagonista, sulla figura del pianista Vincenzo Scaramuzza, calabrese emigrato in Argentina e famoso per il suo metodo».

Di carne al fuoco non me manca. Altri progetti? Magari dalle nostre parti?

«Il Friuli è sempre nel mio cuore, dai tempi della serie “Un caso di coscienza”. A Raspano, tra l’altro, vive mio nipote Alessandro, che non manco mai di andare a trovare. Il mio sogno nel cassetto è interpretare un film qui, un giallo psicologico a cui sto pensando da tempo, ma per scaramanzia non farò anticipazioni».

Personaggi, i suoi, spesso impegnativi, in tv e in teatro. Mai pensato di cambiare?

«In realtà il grande Gigi Proietti mi diresse a teatro in “Remember me” con Sandra Collodel in una delle mie prime parti comiche. E ho portato in scena un omaggio a Eduardo, con situazioni esilaranti e, anni fa per Rai 1, anche un bizzarro discendente di Tarzan con Carmen Russo. Mi ci ributterei volentieri nella comicità». —
 

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