Lowrah sogna Sanremo: «Ma prima un concerto nella mia Pordenone»

La cantante rivelazione di X Factor ha fatto visita alla redazione pordenonese del Messaggero Veneto. L’escalation iniziata in tenera età. «Non vivo senza musica e non mi fermo mai»

Bruno Oliveti
Lowrah con la redazione pordenonese del Messaggero Veneto
Lowrah con la redazione pordenonese del Messaggero Veneto

Sabato 14 dicembre ha cantato al Bluenergy Stadium di fronte a migliaia di spettatori prima di Udinese-Napoli. Ora Lowrah – al secolo Laura Fetahu – conta di potersi presto esibire nella “sua” Pordenone, città che le ha dato i natali e che si è inorgoglita ammirandola nell’ultima edizione di X Factor, dov’è arrivata a un passo dalla finale: «Sono pronta, aspetto solo una chiamata», dice. E tra i suoi mille progetti non nasconde il grande sogno chiamato Sanremo: «Spero di andare a Sanremo. Qualcosa in piedi già c’è».

Talento scoperto in tenera età

Di cose in testa Lowrah ne ha davvero molte, ce ne ha parlato mercoledì 18 dicembre, nella gradita visita alla redazione pordenonese del Messaggero Veneto. «Io non mi fermo mai. Vivo per la musica, non posso farne a meno, ho bisogno di crescere, di fare sempre qualcosa di più». Ha solo 23 anni, ma le idee sono ben chiare. Vive a Brugnera con mamma e papà, «ma soprattutto sui treni e negli hotel, a gennaio credo che dovrò trasferirmi a Milano».

Cantante urban pop, performer, cantautrice, vocalist: un’artista completa, che il successo ottenuto sinora – con il singolo “Malasuerte” portato come inedito al talent di Sky ha già fatto 241 mila ascolti su Spotify – se l’è sudato cominciando da bambina, sui banchi di scuola. Dalle recite di Natale alla materna e alle elementari a Vigonovo di Fontanafredda, quindi alle medie, a Calderano di Gaiarine, dove vinse la timidezza grazie alla compagna di banco che la “segnalò” all’insegnante di musica, il direttore d’orchestra Vittorio Pavan, che la sentì cantare “Someone like you” di Adele, si commosse e la volle con sé nei suoi tour teatrali, affidando alla sua voce potente e raffinata i brani immortali di De Andrè. «Non smetterò mai di essergli grata», racconta.

Dalla band alla tv albanese

Da quel momento, è stata un’escalation. «Un batterista di Codognè mi propose di entrare nella sua band, gli Air 4. Avevo 14 anni. Suonavamo nei locali e nelle sagre, cover pop, rock e blues. Una gavetta importante. Quindi rmi chiamò il direttore artistico di un programma tv in Albania, paese d’origine dei miei genitori, aveva visto qualche mia esibizione sui social, mi volle a tutti i costi. La mia famiglia non era molto d’accordo ma io, testarda come sempre, insistetti, ci andai.

Mi notarono produttori di Tirana, che investirono su di me e io cominciai a conoscere la musica, a scriverla, a capirla, a capire me stessa e il genere per me, l’urban pop, qualcosa di grande, che mi prende molto. Una “wave” che per me ancora manca in Italia. In Albania sono stata due anni, ho preso tante fregature, ma senza quelle esperienze non sarei chi sono oggi e soprattutto non avrei scoperto tanti lati di me, anche il fatto di vivere a lungo da sola, lontano dalla mia famiglia, ha contato molto».

Mamacita e

Tornata in Italia, Lowrah ebbela grande opportunità di lavorare per il noto format friulano Mamacita partecipando a tour in tutt’Europa, imparando a esibirsi di fronte a migliaia di persone cantando, ballando e facendo la vocalist: «È importante, insegna a portare la genta dalla sua parte». E la gente è parecchio dalla sua parte: spopola sui social, è amata, ammirata. Parla quattro lingue (ha studiato al liceo linguistico e Conegliano e al turistico di Sacile) più il giamaicano, imparato appassionandosi al reggae dance hall e al suo slangh.

L’ascesa al successo

Il resto è storia recente: «Grazie ai social ho incontrato la casa di produzione Cosmo Phonix di Mantova, ho fatto varie sessioni in studio, è andata bene». Quattro milioni di visualizzazioni su Tik tok e con il produttore urban pop Andry Hit Maker è nato il singolo “malasuerte”, quindi X Factor, l’ “X pass” giocato da Paola Iezzi che l’ha voluta nella sua squadra anticipando Manuel Agnelli e Jake La Furia, la finale sfiorata. «Un percorso vincente, anche se non ho vinto il talent, grazie alla mia ossessione per la musica».

È stata al Friuli di Udine, venerdì 20 terrà il suo primo live al Fabrique di Milano, a San Silvestro sarà al Numa di Bologna, poi a Londra, a gennaio canterà a Roma in un evento per l’Onu. «Spero di uscire presto con tanti singoli nuovi, magari un featuring con qualcuno...». In seguito, magari un bel concerto a Pordenone, chissà, al Blues Festival, quindi il sogno Sanremo. Già, perché Lowrah ha imboccato una gran bella strada. E, l’ha detto lei stessa, non si ferma mai. 

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