Luca Carlevarijs, l’udinese che inventò il vedutismo veneziano

Presentato a palazzo Mantica il libro definitivo sull’artista friulano, a cura di Dario Succi

di SILVANO BERTOSSI

Udine, dopo la metà dei Seicento registra momenti di alta vitalità culturale, artistica, letteraria. Circolano idee e fermenti di respiro europeo. In questo contesto nasce a Udine, il 20 gennaio 1663, da una ragguardevole famiglia friulana, intestataria, in Carnia, del feudo di Gismania, Luca Carlevarijs. Il padre è annoverato dai contemporanei fra i maestri per i suoi lavori di architettura e scultura. Sono questi i presupposti alla vocazione artistica del figlio che, assieme alla sorella Cassandra, si trasferisce, a 16 anni, a Venezia dove si spegnerà nel 1730 all'età di 67 anni.

Intensa è stata l'attività artistica di Carlevarijs. E' stato lui a porre le basi del vedutismo indicando per primo, nell'area veneziana, un nuovo modo di vedere, antibarocco e naturalistico, laico e borghese. Con il suo modo di intendere la pittura, ne è un esempio la bellissima “Veduta di piazza Contarena” di Udine dipinta nel 1718, dà inizio alle “vedute”. Non c'è la fotografia. La inventeranno molto più tardi. Però sono i vedutisti, quelli che ritraggono piazze, palazzi storici, vie, che rappresentano la realtà del tempo.

Nella sede della Filologica a Udine, è stato presentato il volume “Carlevarijs”, autore Dario Succi, friulano, uno dei massimi esperti della pittura veneziana settecentesca. Il libro, edizioni Leg, di grande formato, 335 pagine, 186 schede, 88 vedute, 80 porti di mare e paesaggi, 15 disegni. Un lavoro importante, documentato, egregiamente illustrato da 300 immagini. “Il volume di Succi - ha esordito Paolo Pastres, storico dell'arte – riesce a restituire interamente la personalità e la qualità raggiunte da Carlevarijs”. “L'autore – ha proseguito riesce a sciogliere alcuni nodi critici. Carlevarijs ha avuto la sfortuna di nascere qualche anno prima di Canaletto che, invece, ha avuto un enorme successo che ha un po' oscurato il predecessore”.

“L'intento di Carlevarijs – ha detto a sua volta l'autore Dario Succi – mira all'evocazione dell'atmosfera particolarissima di Venezia, dal valore mitico di una storia millenaria coniugato con l'interesse cronachistico”.

A Udine il volume ha avuto il suo debutto, così Carlevarijs è ritornato nella sua città natale.

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