Lucrezia accende a Spilimbergo le Giornate della luce
La bellissima Della Rovere madrina della manifestazione Sabato la conversazione tra Babak Karimi e De Fornari

SPILIMBERGO. Lucrezia Lante della Rovere alle Giornate della Luce, una sorpresa graditissima per gli amanti del cinema, della bellezza, dello stile. È la novità che arricchisce la manifestazione al via stasersa a Spilimbergo con l’obiettivo di celebrare il ruolo degli Autori della Fotografia del cinema italiano contemporaneo. Si partirà con le proiezioni dei film finalisti selezionati dalla giuria, quest’anno composta dai critici cinematografici Oreste De Fornari e Steve Della Casa, dagli autori della fotografia Francesca Amitrano e Giuseppe Lanci, dall’attore e montatore iraniano Babak Karimi, con la presidenza di Piero Colussi fresco presidente del Centro studi Pasolini di Casarsa.
Alle 21 al Cinema Castello proiezione del film finalista “Il permesso – 48 ore fuori” un’opera a metà strada fra noir e analisi sociale firmata da Claudio Amendola (con lo stesso Amendola e Luca Argentero): autore della fotografia, candidato al Quarzo di Spilimbergo, Maurizio Calvesi. Insieme a lui a comporre la terna finalista Michele D’Attanasio per “Veloce come il vento”, un esempio della rinascita del cinema italiano firmato da Matteo Rovere, con Stefano Accorsi e Matilda De Angelis, e Ferran Paredes Rubio per uno dei film-rivelazione di quest’ultimo anno, “Indivisibili”, di Edoardo De Angelis con Angela e Marianna Fontana.
Il programma della giornata prenderà il via nel pomeriggio con l’incontro alle 17, sempre al Cinema castello, con la giovane cineasta Caterina Carone. Classe 1982 ha iniziato la carriera come documentarista, ottenendo il premio Solinas, il premio per il Miglior Documentario Italiano al Torino Film Festival, e una nomination al David di Donatello. Ha poi scritto, diretto e sceneggiato la delicata commedia che racconta una fiaba contemporanea e originale “Fräulein - Una fiaba d’inverno” con Christian De Sica e Lucia Mascino che sarà proiettato a fine incontro.
Ma i riflettori saranno tutti puntati su Lucrezia Lante della Rovere. I curatori del festival, Gloria De Antoni e Donato Guerra, ne hanno annunciato ieri la presenza, per la serata di domenica. L’attrice presenzierà alla proclamazione ufficiale dei vincitori di questa terza edizione, accanto alla presidente della giuria dei giovani Paola Pitagora, che giungerà a Spilimbergo nel fine settimana per accompagnare i ragazzi delle Scuole di Cinema nella visione dei film in concorso.
Dopo un avvio di carriera come modella, Lucrezia Lante della Rovere trova la sua dimensione nella recitazione in tutte le sue declinazioni. Il suo esordio inizia nel 1986 al cinema con il film di Mario Monicelli “Speriamo che sia femmina”. Lo stesso anno debutta anche a teatro con “Casanova a Spa”, a dirigerla Luca de Fusco. In tutti questi anni ha portato aventi in parallelo cinema, televisione e teatro: numerosi i palcoscenici regionali che l’hanno vista protagonista.
Alle Giornate prosegue intanto a palazzo Tadea la mostra “Parata di stelle”, omaggio ad uno dei più grandi fotografi di sempre, Pino Settanni, tra i massimi e perfetti ritrattisti del mondo del cinema. Nelle stanze troviamo Fellini in una deflagrazione di matite, il mitico Monicelli “monaco”, Mastroianni scolpito in un remake a colori e maturo de “La dolce vita sulla spiaggia”, Monica Vitti, una estatica Ornella Muti, Robert Mitchum e Sergio Leone e, ancora, Mariangela Melato, i Taviani, Dario Argento, un Lino Banfi e una Edwige Fenech come mai li si è mai visti, Massimo Troisi eternato nella sua sensibilità, accanto all’affabile divismo della Loren, di Nino Manfredi e tanti altri.
Tra gli eventi clou di quest’anno anche la conversazione tra Oreste De Fornari e l’attore iraniano Babak Karimi “Un italo-iraniano a Hollywood”, in programma sabato. Il suo ultimo film “Il cliente”, di Asghar Farhadi, ha vinto il premio Oscar come miglior film straniero 2017. A Spilimbergo sarà proiettato “Fish & Cat” film del 2013 a cui Babak Karimi è particolarmente legato, una fiaba nera che rilegge l’Iran contemporaneo con una grande interpretazione dell’attore iraniano grande ospite del festival.
(a.d.)
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