L’università di Udine diventa galleria d’arte
L’Università degli Studi di Udine si fa contenitore, espositore e divulgatore di arte condividendo con gli studenti e il pubblico la propria collezione di artisti contemporanei.
È stato presentato ieri, in un’aula del polo scientifico universitario dei Rizzi, il catalogo on line delle opere che appartengono alla collezione d’arte dell’Università degli studi di Udine: in tutto centoventi prezzi tra dipinti, sculture, fotografie e incisioni di cinquantuno artisti (storicizzati e/o viventi) della nostra regione dagli anni Settanta a oggi raccolte in momenti diversi a partire dalla stessa nascita dell’ateneo udinese.
Si tratta di acquisizioni - come le 16 opere arrivate negli anni Ottanta grazie al neonato Consorzio Universitario del Friuli - e di donazioni, quelle di alcuni artisti invitati espressamente nel 2008 a partecipare con un proprio pezzo, l’archivio della galleria d’arte Plurima o le incisioni dell’artista Giovanni Battista Foschiatti. Opere tutte accessibili e visibili al pubblico, distribuite nelle varie sedi universitarie: la loro collocazione si può rintracciare sul sito arte.uniud.it, dove appunto è stato caricato il catalogo completo. Davanti all’opera invece, grazie alla lettura ottica, si potranno leggere con il cellulare le informazioni essenziali su ciascuna di esse.
I nomi sono quelli di Sergio Altieri, Dino Basaldella, Carlo Ciussi, Giorgio Celiberti, Giuseppe Zigaina, a cui si affiancano artisti come Bruno Aita, Gaetano Bodanza, Walter Bortolossi, Beppino De Cesco, Riccardo De Marchi, Franco Dugo, Claudio Feruglio, Massimo Poldelmengo, Federico Rizzi, Toni Zanussi, i fratelli Nata e Gian Carlo Venuto e ai fumettisti Francesco Tullio Altan e Renato Calligaro.
Alla presentazione hanno preso parte il prorettore dell’università Roberto Pinton, Andrea Zannini, direttore del Dipartimento di Studi umanistici, Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine, Christina Conti, delegata del rettore per l’uso e la valorizzazione degli spazi di Ateneo - che hanno sottolineato il forte legame dell’università, nata proprio per ricostruire il patrimonio storico artistico regionale distrutto dal terremoto del 1976, con il territorio anche attraverso il dialogo con gli artisti locali -, il professore di storia dell’arte Alessandro Del Puppo, curatore del progetto e Denis Viva, che ha presentato la video installazione di cinque ore di durata dell’artista cinese Cheng Ran (1981) proiettata proprio all’interno dei Rizzi fino al 9 giugno nell’ambito di Paradoxa.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto