Mimmo Jodice e la mostra al Castello di Udine: “La fotografia è luce”
La mostra è organizzata in tre sezioni in un suggestivo allestimento all’interno del Salone del Parlamento e di tre sale della Galleria d’Arte Antica

La fotografia è luce»; : parola di chi, come lui e come pochi altri, ha saputo catturarla re farla vincere per sempre sull’ombra. Mimmo Jodice, uno dei maestri italiani della fotografia, è il protagonista della rassegna che il Castello di Udine ospiterà dal 5 aprile al 4 novembre.
“Mimmo Jodice. L’enigma della luce” è il titolo della mostra che troverà spazio in un suggestivo allestimento all’interno del Salone del Parlamento e di tre sale della Galleria d’Arte Antica. Un evento importante, in continuità con la mostra che il Comune aveva già dedicato a un altro grande fotografo ( Gianni Berengo Gardin) presentato a Casa Cavazzini dagli organizzatori, la conservatrice del Museo friulano della fotografia, Silvia Bianco, dai curatori Roberto Koch e Alessandra Mauro, assieme ai familiari del fotografo, la moglie Angela e la figlia Barbara. «Siamo orgogliosi di accogliere qui a Udine, in un percorso nuovo ed originale, un altro maestro del nostro tempo, Mimmo Jodice, uno dei grandi nomi della fotografia italiana», ha commentato l’assessore alla Cultura Federico Pirone.
Mimmo Jodice, 90 anni, torna in Friuli a distanza di tanti anni: nel 1992 aveva ricevuto un premio dal Craf di Spilimbergo. Una grande rassegna per raccontare “territori lontani e immaginifici”, come hanno sottolineato i curatori. In mostra 140 opere realizzate tra il 1964 e il 2015, provenienti dalle collezioni dello studio Jodice e dai Musei vaticani, per raccontare mezzo secolo di attività segnata da una continua ricerca artistica e da una profonda riflessione sociale, che ha portato Mimmo Jodice dalle sperimentazioni concettuali degli anni Sessanta alla documentazione delle piaghe sociali, fino alle indagini più rarefatte sul patrimonio storico e artistico del Mediterraneo. Senza dimenticare l’importanza della sua attività a favore del riconoscimento della fotografia come arte non di serie B.
La mostra è organizzata in tre sezioni. La prima è interamente dedicata alla ricerca sulla tecnica fotografica, al lavoro in camera oscura. Il maestro napoletano ha ricercato durante tutto l’arco della sua carriera un equilibrio profondo tra il bianco e il nero, smembrando e ricomponendo le sue immagini per creare visioni astratte che sfidano la percezione visiva. Questa costante sperimentazione è il cuore pulsante della sua opera, che unisce la realtà alla sua astrazione in una danza di luce e ombra.
Il percorso espositivo si sposterà poi su temi sociali e storici, con un particolare accento sul progetto “Chi è devoto” , che indaga le tradizioni popolari a Napoli negli anni Settanta. “Quello di Jodice – è stato sottolineato – è un processo raffinato e intimo, che si arricchisce delle sue memorie personali, del suo vissuto in una città ricca e complessa come Napoli, fatta di luoghi, persone e memorie, della sua capacità di mostrarci la realtà osservata attraverso il filtro di un tempo immobile”.
La terza sezione affronta invece i temi del passato del mediterraneo e della Natura. Il passato del Mediterraneo e la Natura gli ultimi temi. Attraverso gli scatti di progetti fotografici ambiziosi come “Il Polittico Villa dei Papiri” e “Anamnesi” , in cui Jodice indaga il patrimonio culturale e storico del Mare Nostrum, “la mostra restituirà volti e figure che sembrano vivere, vibranti di una presenza inquietante che sfida il tempo. Infine, una sezione dedicata alla natura approfondirà il dialogo tra paesaggio naturale e costruito, mettendo in luce il contrasto tra la bellezza e la violenza degli oggetti quotidiani. Le immagini del progetto “Eden” sollevano interrogativi sulla nostra relazione con ciò che ci circonda, trasformando oggetti comuni in simboli di consumismo e alienazione.”. Una sezione della mostra, infine, riguarderà anche la città di Trieste.
Non solo esposizione ma anche tante attività collaterali legate all’evento: visite guidate, laboratori e appuntamenti per i giovani (saranno coinvolti anche gli studenti di architettura: Jodice ha ricevuto una laurea honoris causa per la sua visione degli spazi e della luce). Sarà anche a disposizione un catalogo, edito da Contrasto.
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