Nel 2016 torneranno i concerti allo stadio, Iron Maiden a Trieste

Loris Tramontin, patron di Azalea, svela i nomi in arrivo «Sto cercando un grande nome da portare al nuovo Friuli»

UDINE. Ripresa sì, ripresa no, ripresa forse. Pare una canzone di Elio, ma la questione è ben più seria, nonostante la Terra dei Cachi non garantisca stabilità.

Però, però, la musica - e Loris Tramontin, il patron di Azalea, ovvero il Pentagono friulano del sound, conferma - è sempre un buon affare.

Dice: «Vero, la fatica nell’arrivare a fine mese coinvolge più gente rispetto a dieci anni fa, ma per il super big ci si sacrifica, magari con qualche rinuncia. I sold out del 2015 confermano la tesi».

Il carrozzone di band e solisti, ovviamente griffati, si sposta agilmente per l’Europa e i biglietti, di solito, «spariscono in un quarto d’ora», fa presente Tramontin. Un settore, fra i pochi, che non lacrima. Anzi, crea indotto e moltiplica, senza grandi miracoli.

Il saluto ufficiale a un’annata costringe occhiate miste; qualcuna indietro, così tanto per riavvolgere pensieri e parole, e le più fameliche naturalmente in avanti. L’anticipazione è lo zuccherino per le foche, il momento in cui il desiderio comincia a materializzarsi. E, si sa, l’attesa è piacere.

Prima di creare malumori, lo diciamo subito: vero, i nomi annunciati per il 2016 - ovvero gli Iron Maiden per il 26 luglio in piazza Unità, l’unico live italiano nel NordEst, Gianna Nannini (il 20 aprile al triestino Rossetti), stesso teatro anche per Chris Cornell (il 15 aprile) i 2Cellos (l’11 maggio all’Arena di Verona) e lo show di Aldo Giovanni e Giacomo per l’anniversario (il 22 e il 23 marzo al Palaverde di Treviso e il 12 aprile al Palarubini di Trieste) - non faranno tappa a Udine, come avete letto, sebbene l’organizzazione sia Azalea, quindi, il solito e solido fucro friulano.

«Il nuovo stadio è finalmente pronto ad accogliere spettacoli di un appeal elevato. Per usarlo al meglio serve un nome potente, capace di calamitare almeno trentamila anime. L’attentato di Parigi ha sconvolto non poco il mondo musicale mondiale. Qualcuno, e dico i Foo Fighters, si è tirato indietro annulando il tour. Non sono stati i soli. Una paio di opzioni giacciono in cartella e, a decisione calda, non mancherò di annunciare la scelta. Ci tengo davvero a ridare a Udine quel che Udine ha ospitato di veramente glorioso». Ah be’, siamo pure senza palazzetto. Giusto per puntalizzare, semmai qualcuno se lo fosse scordato.

«L’estate fortunatamente accorcia il gap - spiega Loris - e location di prestigio compensano quelle scarse invernali: Villa Manin, il castello udinese, l’Arena di Lignano, il festival di Majano, il parco della Lesa a Cividale, No Borders a Tarvisio».

Non certo a margine, tutt’altro, Azalea dà in arrivo pure Carmen Consoli, Luca Carboni, Negrita e Steven Wilson, nonché gli show dei comici Pucci e Pintus.

Pratica irrunciabile è la conta appena incombe il 31/12. «Chiudiamo il 2015 con un sorriso, non è andata affatto male. I nostri duecento mila spettatori li abbiamo raccolti. E finché gli esauriti precedono di parecchio la messa in scena, possiamo dormire sereni».

Così, per ricordo, uno sguardo ai palcoscenici 2015 lo buttiamo volentieri. Chi mettiamo in cima?

Volendo gli Scorpions, ma lasciare fuori dal podio Anastacia ci pare un insulto. E gli Spandau Ballet a Lignano? Impossibile mettere in ordine il via vai del quindici. Bella gente è salita fin qui. Il Volo nella piazza triestina più fascinosa ha affiancato cinquemila fedeli, altrettanta e di più è accorsa sotto palco per Amici a Cividale, l’happening messo in piedi da Elisa, che si è assicurata i sì dei The Kolors, di Mario Biondi e del rapper Briga. Per la completezza restano fuori altri due punti fermi di una stagione segnata, grazie a Dio, dall’opulenza: Patti Smith a Villa Manin, con visita mistica sulla tomba di Pier Paolo Pasolini a Casarsa, e i Litfiba a Majano.

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