Palmanova, in scena rappresentazione sulla Grande guerra e sulla battaglia di Caporetto

PALMANOVA. Sarà Palmanova, negli spazi della caserma Montesanto, a ospitare domenica 29 ottobre l’ultima rappresentazione dello spettacolo “A occhi chiusi e non era solo orrore e spavento”, a conclusione del secondo anno del progetto culturale “OltreConfine” il cui obiettivo è quello di narrare, con un grande collage di storie e sentimenti, la Prima Guerra mondiale a partire proprio dalla memoria ancora presente nei paesi che l’hanno vissuta da un lato e dall’altro del confine che separava Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico.
Oltre 700 persone sono state coinvolte nelle precedenti sedici tappe e domenica (alle 16.30 e in replica alle 18.30) si chiude il percorso che ha interessato diciassette realtà: oltre a Palmanova, comune capofila, anche Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Romans d’Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse e Visco.
«Caporetto – commenta Adriana Danielis, vicesindaco di Palmanova - fu un evento drammatico per le nostre terre che videro l’occupazione di eserciti stranieri per un anno esatto, la prigionia in Austria e Germania, conobbero la fuga e poi l’esodo... Il Comune di Palmanova trasferì la sua sede a Firenze da dove avvenivano i contatti con i prigionieri e le loro famiglie».
È soddisfatto il Comune dei risultati che questo modo di ricordare la storia sta portando, in termini di coinvolgimento dei cittadini e di raggiungimento di una diversa consapevolezza di quanto accaduto.
La performance presentata vede in scena attori non professionisti che si sono uniti per dare vita ai ricordi, alle suggestioni, alle testimonianze raccolte tra i cittadini sul periodo che va dal giugno 1915 fino ai fatti di Caporetto. L’ingresso è libero, ma la prenotazione (al 392.0602632, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18) è obbligatoria perché sono ammesse massimo trenta persone per ogni replica.
«Oltreconfine – spiega il direttore artistico, Francesco Accomando - è nato dall’esigenza di creare un immaginario storico, comune e condiviso, di alcuni avvenimenti significativi nella pluralità dei punti di vista. Così possiamo valorizzare un patrimonio di storie, nel rispetto storico del doppio punto vista italiano e austriaco, contribuendo alla costruzione di una coscienza europea».
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