Papa Gregorio XII e i misteri del Concilio a Cividale

Don Baccino ripercorre gli eventi di una burrascosa congiuntura storica della Chiesa nel 1409
Di Lucia Aviani

CIVIDALE. Correva l’anno 1409. La Chiesa pativa le conseguenze della spaccatura del Papato (figlia dell’esilio avignonese e del successivo ritorno del pontefice a Roma), origine di una divisione destinata a protrarsi per decenni. È in tale burrascosa congiuntura storica che si inserisce il Concilio di Cividale, indetto da Papa Gregorio XII nel tentativo di superare divergenze che rischiavano di divenire insanabili e irreversibili.

E proprio sul concistoro, sviluppatosi fra il 28 giugno e il 5 luglio del 1409, appunto, si focalizza l’attenzione di monsignor Bruno Baccino, canonico e decano del Capitolo di Santa Maria Assunta di Cividale, autore di un volume incentrato su un evento di importanza per nulla proporzionale all’attenzione riservatagli finora dal mondo accademico.

Ma prima di addentrarci tra le pieghe dell’opera, presentata nella città ducale - alla presenza, fra gli altri, dell’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato - vale la pena aprire una piccola parentesi anagrafica. Sí, perché l’autore (che nel 2014 ha celebrato il sessantesimo di sacerdozio) di anni ne ha 88. Eppure è tutt’ora in piena attività, sia sul fronte pastorale (è parroco di Sanguarzo, da 50 anni) sia su quello dello studio e della produzione scritta. E torniamo allora a quest’ultima.

«Gregorio - scrive don Baccino - cercò ogni via per una possibile soluzione. Programmò un Concilio a Cividale, ma i dissidenti stabilirono, con la collaborazione della Repubblica fiorentina, di riunirsi nella città di Pisa. E il 15 giugno elessero papa Alessandro V, mentre in Aragona l’antipapa Benedetto XIII presiedeva un ulteriore Concilio».

Insomma: un guazzabuglio. Monsignor Baccino ha cercato di gettare luce sulla sezione cividalese, e non è stata cosa semplice perché le fonti risultavano del tutto lacunose o, comunque, di parte. «Ho inoltrato alla segreteria dell’Archivio di Stato segreto del Vaticano - spiega, nella prefazione, il religioso - la richiesta di inviarmi le fotocopie degli appunti originali di Francesco Michele da Pisa...».

Da lí è partita l’operazione di indagine e, a catena, di ricostruzione degli accadimenti: l’excursus prende le mosse proprio dall’antipapa Benedetto XIII per spingersi, poi, ai movimenti di Gregorio XII - da Siena a Rimini fino a Cividale, diocesi d’Aquileia - e all’analisi delle sue strategie pacificatorie e unificanti.

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