Parte il viaggio di Cumbinìn, l’ironia di Teatro Incerto per raccontare la poesia

La commedia con Martina Delpiccolo coprodotta dal Css. Maffei: «Un esempio di drammaturgia in lingua friulana»

Fabiana Dallavalle
Il Teatro Incerto (Elvio Scruzzi, Fabiano Fantini e Claudio Moretti) con Martina Delpiccolo Foto Elia Falaschi/Phocus Agency © 2022
Il Teatro Incerto (Elvio Scruzzi, Fabiano Fantini e Claudio Moretti) con Martina Delpiccolo Foto Elia Falaschi/Phocus Agency © 2022

UDINE. Debutta venerdì 13, alle 21, al teatro sociale di Gemona, per il circuito Ert, il nuovo spettacolo del teatro Incerto. Il trio, ovvero Elvio Scruzzi, Fabiano Fantini e Claudio Moretti, dopo la felice esperienza di Guarnerius, con l’innesto dello scrittore Angelo Floramo, si fa nuovamente quartetto con l’inserimento di Martina Delpiccolo.

Lo spettacolo dal titolo Cumbinìn (Intrics e poesie) è coprodotto dal Css. Martedì 10 gennaio la presentazione al teatro Palamostre di Udine, alla presenza di Rita Maffei, presidente e codirettrice artistica Css, Alberto Bevilacqua, direttore dell’Ert Fvg. «Un’esperienza inattesa, non mi aspettavo questa proposta non essendo io un’attrice, il commento della critica letteraria, Delpiccolo –. È un onore avere a che fare con i quarant’anni di storia di teatro popolare del teatro Incerto. L’esperienza del teatro è stata per me viscerale. Ho cercato di portare il mio mondo dentro il loro, attraverso la scrittura, cercando di non banalizzare la poesia, e di non fare una lezione».

Lo spettacolo è ambientato in una Beauty farm che ha una nuova gestrice (interpretata da Martina Delpiccolo). «Tutto sembra bizzarro e paradossale in lei: il modo di porsi, i trattamenti proposti, il metodo di pagamento. C’è un forte contrasto con gli uomini piuttosto meschini e corrotti che sono sulla scena. Nell’idea comune la poesia è qualcosa di etereo, noi cerchiamo di renderla corpo e carne per raccontare altro, senza dare giudizi perché altrimenti il ruolo sarebbe stato affidato alla “morale”, non alla poesia».

Puntellata dall’ironia, che è la cifra dell’Incerto, ancorata alla realtà ma anche lievitata da suggestioni letterarie, la vicenda offre dunque l’occasione di domandarsi cosa sia la Poesia, come scaturisca, a cosa possa ancora servire. Inserendosi nel solco tracciato dallo spettacolo Fieste che debuttò nel Circuito Ert– strizza l’occhio al teatro dell’assurdo.

«Questa nuova produzione del Teatro Incerto – approfondisce Rita Maffei – è un esempio di drammaturgia contemporanea in lingua friulana. Il Css produce con convinzione il Teatro Incerto dal 1997”. “Già due anni fa siamo partiti dalle suggestioni di un testo di David Foster Wallace: «Brevi interviste con uomini schifosi– svela Fabiano Fantini – e ci siamo costruiti un mondo a nostra immagine. Siamo infatti miserabili ma “di paese”. La sfida era incrociare due cose, la poesia e le nostre bassezze da quattro soldi».

Una regia collettiva che segna un nuovo passaggio nella longeva vita del trio che di incerto ha solo il nome. «Non siamo drammaturghi – racconta Moretti – ci siamo “costretti” alla scrittura per trovare qualcosa che andasse bene per noi. Cumbinìn ha una drammaturgia pensata per il palcoscenico e ci auguriamo cresca di replica in replica».

Dopo il debutto del 13 gennaio a Gemona, lo spettacolo sarà ancora ospite del Circuito Ert venerdì 20 gennaio a TeatrOrsaria di Premariacco, sabato 21 gennaio all’Auditorium Polifunzionale di Talmassons, sabato 18 febbraio al Teatro Clabassi di Sedegliano e domenica 26 febbraio all’Auditorium Centro Civico di San Vito al Tagliamento. «L’improvvisazione è la nostra forza – anticipa Scruzzi –Non siamo abituati ad avere con noi, sul palcoscenico, una donna. Per i personaggi che entrano nella storia abbiamo cercato sempre una verità». «Il teatro Incerto – conclude Bevilacqua – si distingue per la proposta di un teatro popolare che non scade nel vernacolare, ma rende vivo il teorema che la lingua friulana è lingua viva e praticabile sul palcoscenico e lo fa in modo naturale e vivo».

Il Teatro Incerto, si contraddistingue per un teatro d’attore di irresistibile matrice comica, sia in italiano sia friulano. Tra i loro cavalli di battaglia, popolarissimi fra le platee, soprattutto friulane, la Trilogia di spettacoli Four, Laris e Dentri, la versione in friulano di Maratona di New York di Edoardo Erba, e in questi anni Garage 77, Bessôl – Un arbitro tal bunker, Forest, Don Chisciotte, Predis, Blanc, Fieste, Guarnerius.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto