Passo a passo l’avventura di D’Annunzio e dei suoi legionari

Sarà proposto oggi con il Messaggero Veneto, a 7 euro e 60 centesimi piú il prezzo del quotidiano “L’Impresa di Fiume. D’Annunzio e i suoi legionari in Dalmazia dal 1919 al 1920”, di Leonardo Malatesta, per i tipi di Editoriale Programma, Treviso.

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Leonardo Malatesta

Il 12 settembre, alle 12, con l’arrivo dei legionari e del Vate Gabriele D’Annunzio, ebbe inizio un momento unico nella storia d’Italia: l’impresa di Fiume.

Nel volume, si parte dalle vicende dei giorni immediatamente successivi alla conclusione del conflitto e alla situazione del confine orientale che doveva divenire territorio italiano secondo il Patto di Londra. In quei primi momenti, l’esercito italiano arrivò nella zona e lì rimase fino alla nascita voluta dagli alleati per trovare una soluzione al problema adriatico del Comando di Occupazione Interalleato di cui fece parte anche l’Italia. Lì c’era la Brigata Granatieri di Sardegna, uno dei gloriosi reparti dell’esercito con il 2° battaglione che fu sempre benvoluto dalla popolazione fiumana.

Dai giovani granatieri nacque l’idea di occupare militarmente la città olocausta e perché l’azione avesse un leader carismatico e popolare chiesero a D’Annunzio la sua partecipazione. Lui accolse la proposta molto favorevolmente.

La marcia su Ronchi, partì da Ronchi vicino a Trieste e terminò a Fiume. Dal settembre 1919 fino alla conclusione del Natale di Sangue del 1920, a Fiume, arrivarono scienziati, come Guglielmo Marconi, artisti come il maestro Arturo Toscanini ma il ruolo principale fu di D’Annunzio con i suoi legionari.

Nel volume si parla delle varie anime dei legionari, i legalisti, legati alla disciplina militari e alla monarchia e gli scalmanati che vedevano nell’impresa come il primo momento per una rivoluzione sociale in Italia con l’instaurazione di un nuovo stato.

Si tratteggia la figura del Capo di Stato maggiore di D’Annunzio, il maggiore Carlo Reina, del ruolo dei carabinieri, il tenente medico Eugenio Poletti e della medaglia d’oro Elia Rossi Passavanti e della moglie, marchesa Incisa di Camerana, la prima donna tenente degli arditi.

Il libro si conclude con le vicende che portarono alla firma del Trattato di Rapallo e al Natale di Sangue del 1920, quando i legionari furono bombardati dalle navi italiane per farli desistere della sua resistenza. D’Annunzio per tutti i legionari rimase il Comandante: il protagonista principe della vicenda fiumana.


 

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