Pierluca Mariti al teatro Giovanni da Udine: un viaggio con la lente dell’ironia
Il comico porta in Friuli Venezia Giulia il suo nuovo spettacolo: «Tornare qui è sempre una gioia»

Si intitola “Grazie per la domanda” lo spettacolo che riporta Pierluca Mariti a Udine, al teatro Nuovo, il 25 marzo alle 21. Per l’artista che ha vissuto a Roma, ora trasferitosi a Milano, quella udinese non è una tappa qualsiasi di un tour che lo sta portando in giro per l’Italia con grande successo.
«Per me tornare in Friuli Venezia Giulia è una grande gioia. E’ una delle 5 regioni migliori d’Italia - spiega il comico - accogliente, ricca di posti stupendi, anche se lontano rispetto al resto del Paese».
Mariti, come molti sanno, prima di conquistare la popolarità su Instagram con il suo canale @piuttosto_che, è stato un project manager per Ikea e «ho passato un periodo di formazione a Gorizia - ricorda -. Durante i fine settimana in cui ero libero ho visitato la regione, da Udine a Trieste, talvolta anche spingendomi oltre confine, in Slovenia o in Croazia o passando qualche ora al mare a Sistiana. Un’estate in cui con mia sorella non avevamo progetti per Ferragosto,la ho portata a Udine per fargliela scoprire».
In questo caso, però, torna per lavoro, a teatro. Come nasce “Grazie per la domanda”?
«Dal percorso di psicoterapia che ho iniziato a fare perché mi sono reso conto che non sapevo dire mai di no alle persone. Questa esplorazione dentro di me ha generato ulteriori esplorazioni a cui si sono aggiunti anche alcuni episodi e ricordi dell’infanzia. Dopo una ventina di repliche posso dire che chi verrà a teatro riderà sicuramente e potrebbe anche trovare qualche spunto interessante».
Per chi parte da un canale social, che effetto fa salire su un palco e vedere il suo pubblico in carne e ossa?
«Mi diverte molto. Non voglio dire che stare sui social non sia divertente ma il teatro è sempre stata una mia grande passione. Al liceo ho fatto alcune esperienze teatrali e mi è sempre piaciuto. I social sono utili perché permettono di raggiungere tantissime persone veicolando la comicità direttamente a chi ci guarda. A teatro però abbiamo il pubblico davanti a noi e questa è una opportunità ineguagliabile».
C’è qualche artista a cui si ispira?
«Ho sempre seguito tanti comici. Gigi Proietti è sicuramente uno di loro, viste anche le mie origini, potrei dire Michela Giraud, Edoardo Ferrario, tanti comici americani. L’ispirazione può arrivare in diverse forme, poi sta a noi riformularla mettendoci qualcosa di nostro».
L’Italia secondo lei sta diventando un paese di stand up comedians?
«Siamo un paese che sa ridere. Ci sono modi diversi di fare comicità. La stand up permette di stare al passo con il tempo».
C’è un argomento che il suo pubblico trova irresistibile?
«Mia madre. E’ una professoressa delle medie in pensione, che dai suoi studenti è stata molto apprezzata. Ha una comicità innata e molte persone, quando parlo di lei, mi dicono di pensare di assomigliarle».
C’è qualcosa che le piacerebbe fare nel futuro che ancora non ha avuto occasione di provare?
«Interpretare dei personaggi. Recitare in uno spettacolo di prosa. Vorrei lavorare con una compagnia teatrale, affrontare testi classici o commedie e fare parte di un progetto più grande, così potrei anche girare con altre persone».
Come passa il suo tempo libero?
«Mi piace stare con i miei amici, godermi un po’ di tempo con loro».
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