A Pordenone si parla di migrazioni e confini con Antonia Arslan
La scrittrice, saggista e accademica italiana di origine armena sarà protagonista di due incontri mercoledì 8 e giovedì 9, rispettivamente all’Auditorium Vendramini e al teatro Verdi
Con opere come “La masseria delle allodole” Antonia Arslan ha dato voce alle radici della sua famiglia e alla tragedia dimenticata di un popolo, trasformando la storia in narrazione potente e universale. Scrittrice, saggista e accademica italiana di origine armena, nota per il suo impegno nella memoria storica del genocidio armeno, custode di una memoria che riporta alla luce verità nascoste, Arslan sarà protagonista mercoledì 8 e giovedì 9 a Pordenone della rassegna “Viaggiare” organizzata dall’associazione Aladura.
Insieme a Rodolfo Casadei, giornalista, scrittore, autore di reportage da vari luoghi del mondo, soprattutto in Africa e Medioriente, interverrà al consueto doppio incontro che la formula della rassegna prevede: domani, alle 20.30 sarà aperto a tutti, nell’auditorium Vendramini; giovedì alle 9 si terrà nel teatro Verdi, dove sono attesi 800 studenti delle scuole pordenonesi.
Arslan e Casadei parleranno di “Migrazioni e nuovi confini in Europa”, analizzando un fenomeno le cui dimensioni internazionali sono notevoli, ma la nostra conoscenza in proposito è invece decisamente appannata. «Paradossalmente – afferma Stefano Bortolus, fondatore e presidente di Aladura - conosciamo meglio i flussi di beni e merci che traversano i confini dei Paesi delle entità statuali del mondo rispetto alla numerosità e alle caratteristiche degli esseri umani che varcano gli stessi confini. Eppure, l'intera storia dell'umanità è storia di migrazioni. Sin dall'antichità interi popoli e singoli individui hanno lasciato i propri luoghi di nascita per disparati motivi alla ricerca, talvolta pacifica talvolta violenta, di nuove terre, risorse e opportunità. Nel corso dei secoli – prosegue - le politiche hanno profondamente influenzato la natura delle migrazioni, condizionando le regole di entrata e di uscita dagli Stati in un sistema che, oggi, accentua il conflitto tra gli interessi dei Paesi di partenza, di arrivo e dei migranti stessi».
Nel contesto attuale di guerre e di crisi, come vengono gestite le migrazioni verso l’Europa? Che cosa accade ai migranti e rifugiati che non arrivano nei Paesi nei quali erano diretti, ma non muoiono durante il viaggio e neppure fanno rientro nei Paesi di origine? Antonia Arslane Rodolfo Casadei approfondiranno questi temi tanto delicati quanto di straordinaria attualità. —
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