Quel “balcone sul Friuli”: alla riscoperta di Clauzetto

Ci fu un tempo in cui la sua aria “imbalsamata”, come si legge nelle guide di inizio Novecento, richiamava comitive che dalla pianura risalivano verso Clauzetto, località climatica consigliata per escursioni tra verdi pascoli e faggete ombrose, adagiata sul declivio meridionale denominato Asio del Monte Pala, a 558 metri di quota, in una posizione dominante sulla valle del Cosa che permette alla vista di spaziare fino al mare e lungo un bel tratto del Tagliamento, meritandosi l’attributo di “balcone del Friuli”. Se in passato Clauzetto, principale centro della millenaria pieve d’Asio, giunse a contare fino a cinquemila anime grazie ai buoni affari offerti dal commercio del legname, al rinomato formai asin e alla perspicacia dei suoi abitanti, oggi ridotti a 350 residenti, in questi ultimi tempi questa comunità sembra scuotersi dalla rassegnazione e ritrovare l’orgoglio delle sue origini: mentre un gruppo social tiene uniti i tanti figli illustri di questa terra sparsi nel mondo, in pieno cantiere di restauro è l’antica pieve di San Martino che recentemente non solo ha riscoperto nuovi affreschi sotto i suoi intonaci, ma anche i colori originali del monumentale altare in pietra scolpito da Pilacorte, il principale scultore rinascimentale attivo in Friuli. Non meno intense sono le giornate dei volontari denominati “del rio Maggiore” che stanno recuperando dall’imboschimento il fitto reticolo di sentieri in acciottolato e i canali di scolo delle acque. È infatti riemersa alla vista, per chi arriva oggi lungo la statale, l’antica via “del Tul” scolpita nella pietra viva, che collegava Clauzetto e le sue borgate alla pianura. È dunque questo singolare paesaggio culturale il luogo proposto dalla Faimarathon, evento nazionale, che i giovani volontari sveleranno in una intensa giornata di visite e incontri domani, dalle 10 alle 16: panorami mozzafiato, borghi di pregevole architettura spontanea salvati dalle distruzioni del terremoto grazie all’applicazione dell’articolo 8 della legge regionale 30 del 1977, dai caratteristici ballatoi in legno esposti a sud, quali Gerchia, Zuanes, Tascans, Dominisia, dove si verrà anche accolti nella casa di famiglia dagli eredi del pittore Odorico Politi, professore di pittura all’Accademia di Venezia nell’Ottocento. Un paesaggio dalla singolare natura carsica che trova la massima ostentazione nelle Grotte di Pradis, abitate fin dal Paleolitico, con l’annesso “orrido” provocato dall’erosione delle acque del torrente Cosa, luogo spettacolare per il turista ma anche di grande attrazione per gli speleologi in virtù dei ritrovamenti preistorici tra cui lo scheletro dell’ursus speleus. Si potrà anche assaggiare, questo paesaggio, che ha il sapore del formai asin, anima anche della golosa “balota”, specialità proposta dai produttori e ristoratori locali, e magari anche vivere per un’intera giornata, approfittando dei colori dell’autunno e della suggestiva ospitalità dell’albergo diffuso. Questa sintesi unica tra natura e storia che trova espressione in una serie di architetture e di opere d’arte di particolare pregio, si fonda dunque proprio sulla pietra che sorregge i terrazzamenti, che pavimenta e delimita il territorio con la linearità dei muretti a secco, struttura e qualifica le costruzioni, dall’edilizia spontanea alla nobiltà dell’architettura della Pieve d’Asio che non a caso conserva il più monumentale altare lapideo del Friuli.
È un calcare di varia tipologia e colore, proveniente da cave diverse che a partire da fine quattrocento alimentò l’attività degli scalpellini o spizapiera, anche apprezzato dall’architetto Carlo Scarpa: e sempre restando in tema, si potrà anche ammirare in San Giacomo il frammento recentemente recuperato, dopo secoli di oblio, dell'antico altare ingentilito da uno degli inconfondibili angeli di Pilacorte, e se poi si vorrà anche testare la durezza di questa pietra, un vero maestro dello scalpello aprirà la sua bottega per rivelarne alcuni antichi segreti. Programma e prenotazioni su faigiovani.pordenone@fondoambiente.it.
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