Quelli che omaggiano le canzoni di Enzo Jannacci
Sabato a Reana in auditorium “Roba minima”. Feruglio: «Dopo Gaber, un altro grande»

Quelli che cantano nei dischi perché c’hanno i figli da mantenere, oh yeahhh... e quelli che mettono in scena uno spettacolo per ricordare Enzo Jannacci, che Paolo Conte definisce come il più grande cantautore italiano. E lo fanno con uno spettacolo itinerante che, dopo la prova generale a Pagnacco, prende il via sabato prossimo, 29 marzo (una data simbolica: l’artista è scomparso il 29 marzo di 12 anni fa) a Reana del Rojale (auditorium Monsignor Pagani, alle 20.45), per poi proseguire a Majano (4 aprile, alle 20.30, auditorium comunale di Majano), a Paderno (16 maggio) e in altre località con date in via di definizione.
Quelli come il friulano Carlo Feruglio che assieme ai componenti della sua band, ribattezzata per l’occasione “Quelli che”, dopo aver celebrato Giorgio Gaber (memorabile il concerto di chiusura della Notte dei lettori a Udine), hanno ora deciso di misurarsi con la poesia e l’ironia di Jannacci.
Ma perchè Jannacci? «Dopo aver raccontato Giorgio Gaber ci è sembrato naturale passare a lui, vista la loro amicizia e gli esordi assieme nei Due Corsari – racconta Carlo Feruglio – e per omaggiarlo abbiamo scelto una quindicina di canzoni, da quelle più allegre a quelle che ti fanno riflettere».
Nella scaletta un brano dei Due Corsari, Una fetta di limone, poi i grandi classici degli anni Sessanta, da L’armando a Ho visto un re, da Faceva il palo a El portava i scarp del tenis. Non mancheranno alcune canzoni milanesi, come I calzett de seda ma anche brani degli anni Settanta: Ragazzo padre, la struggente Vincenzina e la fabbrica, (colonna sonora del film Romanzo popolare, di Mario Monicelli, per il quale Jannacci scrisse anche i dialoghi in milanese per il protagonista Ugo Tognazzi), ma pure Bartali (scritta dall’amico Paolo Conte). Del repertorio jannacciano degli anni Ottanta appartengono invece Ci vuole orecchio e Silvano, ma anche Parlare con i limoni «che cita Luigi tenco, l’amico Gaber e anche una canzone di Paolo Conte».
Tra un gruppo di canzoni e le altre la proiezioni di filmati estratti dal recente docufilm, da una esibizione con Cochi e Renato in televisione e un’intervista a Pozzetto.
Con Carlo Feruglio sul palco Gabriele Marcon (tromba), Gabriele Fanale (sax contralto), Sandro Marcon (basso), Marco Zancani (chitarra) e Danilo Glamaccia (batteria). —
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