Random, la festa molto imprevedibile che sfida la logica

L’organizzatore Pasqual: «E la fantasia diventa padrona» E dopo tre anni di tour il ritrovo è diventato un evento
Di Gabriele Franco
Udine 05 Marzo 2016 serata randon Foto Turco Massimo
Udine 05 Marzo 2016 serata randon Foto Turco Massimo

«Cosa facciamo stasera»? Il dilemma contemporaneo.

Uscire o non uscire, questo è il problema. La folla di piccoli giovani Amleto scalpita alla ricerca di un ingresso da staccare. Perché diciamocelo, se il dubbio sorge un motivo dev’esserci. E tutto sta nelle possibili trame di un romanzo decotto. I soliti posti, le solite feste, le solite compagnie. Senza parlare dell’antefatto successivo, le interminabili battaglie con armadi armati di specchi che non perdonano. Così di sabato sera il divano vince a tavolino. Se non fosse per uno spillo conficcato nel posto giusto, quell’idea capace di stravolgere ogni sedentaria monotonia. Un’idea che si è trasformata in party, diventando un fenomeno incredibile sotto il nome di Random.

È l’antibiotico di cui il festaiolo annoiato tipico aveva bisogno, una festa pronta questa sera, dalle 20, a far impazzire anche Udine (Ente Fiera) per l’ennesima tappa della rassegna “Udine in Musica”. La formula è semplice, collaudata, vincente: vestirsi, ballarsi e divertirsi a caso. E sta tutto qui, come se fosse poco. Sfidare tutti i partecipanti ad un abbigliamento fuori da ogni logica e senza alcun senso, proporre una selezione musicale senza tempo o genere, allestire uno show fatto di effetti speciali e imprevedibilità.

Ma dietro ogni grande evento c’è sempre una grande organizzazione, come quella di Simone Pasqual di Suonica, la società che ha ideato e produce Random. Esattamente un anno fa Udine conosceva la Random. Siamo pronti al bis. Quante cose cambiano in poco tempo.

«Davvero molte, siamo cresciuti in tutto: la squadra si è ampliata, la produzione migliorata e i risultati in tutta Italia sono esplosi».

Proviamo a fare l’Abc di questo evento.

«Descrivere Random è molto semplice: carnevale tutto l’anno. È una festa fatta principalmente dal pubblico, non da un artista. La gente dà sfogo alla propria fantasia vestendosi a caso, di conseguenza chi partecipa diventa parte integrante della coreografia del party».

E tornando alle origini, una festa a caso nata, appunto, per caso.

«Esattamente. Tutto è cominciato a fine 2013 per tappare un buco di programmazione al New Age, il nostro club. E da lì è abbiamo iniziato un percorso davvero bellissimo».

Ora è un fenomeno davvero grande, tutto made in Italy: vi ritenete la dimostrazione di come un'idea, se coltivata, possa diventare un business?

«Ci stiamo rendendo conto ora, dopo tre anni di tour italiano, di cosa sta accadendo. Credo sia cambiato molto il modo di costruire gli eventi: ora vincono le idee, non il nome. E mi piace pensare che il merito di questo cambiamento sia anche di realtà come Random, Mamacita o Twist & Shout, giusto per citarne alcuni».

La Random, in numeri.

«Un tour italiano di ottanta date, 15 mila paganti alla fiera di Padova a Carnevale, circa 200 mila biglietti venduti in un anno».

E per il futuro, quali progetti?

«Lavoriamo costantemente per trovare nuove idee. Stiamo cercando soluzioni per coinvolgere ancora di più i ragazzi che partecipano. A livello di date ci stiamo poi impegnando per portare Random al Carnevale di Venezia 2018».

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