Renato Del Din, il partigiano che scelse la libertà
Alessandro Carlini racconta la figura del comandante “Anselmo” morto ottant’anni fa: il saggio sarà presentato mercoledì 24 aprile al Comando della Julia e il giorno dopo a Tolmezzo

«Anselmo avanza più di tutti mentre i proiettili gli fischiano vicino, sospinto dalla volontà di essere in quel luogo e in quel momento, di “essere il primo”, come ha promesso più volte, anche a se stesso».
Siamo nel primo capitolo intitolato “Allarme. 25 aprile 1944, ore 2.20 del mattino”, del libro in uscita Se il fuoco ci desidera (Utet), scritto dal giornalista Alessandro Carlini.
Il volume è la prima biografia completa su Renato Del Din, morto esattamente 80 anni fa (il 25 aprile del 1944, un anno prima della Liberazione), nell'assalto da lui guidato dei partigiani della Brigata Osoppo contro la caserma della milizia nel capoluogo carnico.
Renato, nasce il 15 giugno del 1922, ad Auronzo di Cadore. Il comandante della Scuola militare di alpinismo dice di lui: «Sente la montagna», precocemente infatti, si distingue per preparazione e istinto da scalatore.
Quando viene assegnato come sottotenente degli alpini a un battaglione della divisione Julia, il Gemona, si realizza per lui il più grande sogno della sua vita, ciò che aveva desiderato fin da bambino, quando indossava il cappello con la penna del padre Prospero, ufficiale decorato nella Prima guerra mondiale.
Alessandro Carlini ricostruisce la breve vita dell’ufficiale degli alpini e partigiano, grazie agli scritti e alle lettere inedite di Renato, e ai ricordi della sorella, Medaglia d’oro al valor militare, Paola Del Din, che dopo la morte del fratello porterà avanti il suo nome prendendo il nome di “Renata” e la sua battaglia, (Carlini ha pubblicato con Uet, nel 2023 Nome in codice: Renata. Storia di Paola Del Din, combattente della Resistenza e agente segreto).
Scoccato l’armistizio, l’8 settembre, sbandato l’esercito, il giovane Del Din si troverà a decidere se seguire Mussolini tra le forze repubblichine o ribellarsi ai nazifascisti. Il pensiero di suo padre, prigioniero in India, che mai aveva voluto prestare giuramento al duce, sua madre Ines e sua sorella Paola a Udine, i tedeschi che occupano la città usando il pugno di ferro, gli ideali risorgimentali che lo infiammano ancora, lo guidano nelle scelta di libertà che farà da quel giorno fino alla fine della sua vita.
Nella pagine dense di Carlini, la Storia è indissolubilmente intrecciata alla biografia di Renato, protagonista di atti coraggiosi ed eroici, d’incontri, addii, scelte e azioni risolute, ed è restituita al lettore da una scrittura dal ritmo incalzante.

Ci riporta Carlini il fascino del giovane Renato per la vita e gli scritti di Ugo Foscolo e l'idea di Patria: “La patria per Renato resta quella risorgimentale, libera e fiera, niente a che vedere con la sua versione tronfia e retorica che è il vessillo del regime fascista”.
Un fascismo che si era già affacciato sulla vita di Renato nel chiarimento del padre Prospero alla famiglia, quando i suoi figli vanno alle elementari: «Io, invece la tessera non l’ho presa, non ho prestato e non presterò mai giuramento a Mussolini».
Tra i pensieri trascritti che il giovane Renato pensa di lasciare confinati nei suoi appunti personali e che invece saranno destinati alla memoria di molti, due versi che danno il titolo al libro, perché ermeticamente contengono la sua dichiarazione d’intenti e lo proiettano verso la sfida più grande possibile: “Se il fuoco ci desidera, il fuoco ci prenda! Se la morte ci desidera, noi siamo suoi”.
Renato Del Din riceverà postuma la Medaglia d'oro al valor militare con una motivazione che richiama quella notte del 25 aprile: «Allo scopo di fare insorgere Tolmezzo, fortemente presidiata dal nemico, con soli dodici partigiani irrompeva di notte nella città aprendosi la strada a colpi di mitra e bombe a mano».
Il funerale di Renato Del Din, comandante “Anselmo”, viene considerato come uno dei più fortemente simbolici atti di Resistenza femminile e civile: le donne di Tolmezzo sfidarono i tedeschi e i repubblichini per rendere omaggio al partigiano ignoto, con tutti gli onori possibili.
Il libro sarà presentato mercoledì 24 aprile, alle 18, al Comando della Brigata Alpina Julia, a Udine (alla Caserma “di Pràmpero) e il 25 aprile alle 16.30 a Tolmezzo,nella sala conferenze dell’Albergo Roma (l'evento è organizzato dal Comune di Tolmezzo e dall'Associazione Partigiani Osoppo).
Con l’autore Alessandro Carlini, in entrambe le presentazioni sarà presente la sorella di Renato Del Din, Paola.
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