Ritratti di “Donne normali, con vite comuni”: l’ultimo libro di Claudia Sfilli

Diciassette storie che hanno il pregio e l’onestà di tenersi lontano dalla retorica, dal moralismo e da una narrazione del femminile troppo spesso divisa per categorie

Fabiana Dallavalle
Claudia Sfilli
Claudia Sfilli

"Che cosa rende una persona forte? Io Teresa, la faccia piena di lentiggini e le treccine che mi avevano condannata a subire le battutine più pungenti, volevo capire il segreto della forza per poter diventare forte. Le mie prime esperienze mi avevano convinta che la distinzione forti-deboli coincideva con la distinzione maschi-femmine. Mi ero accorta che i maschi erano molto, davvero molto portati a sottostimare le femmine …le femmine d’altro canto non si sforzavano di smentire tale pregiudizio e a volte addirittura parevano volerlo confermare con atteggiamenti talmente sciocchi da provocare la mia indignazione.”

È un coro di personaggi femminili in cui ogni voce, pur intonata alle altre, ha il suo timbro e la sua intonazione: “Donne” (Orto della cultura) ultima pubblicazione dell’autrice udinese Claudia Sfilli, è una raccolta di ritratti di “Donne normali, con vite comuni”, ci confida l’autrice. “Non sono forti, non sono deboli, procedono secondo la propria visione della vita, mettendo a disposizione le loro risorse e strategie.

Sono racconti di donne che ho scritto nel tempo, circa un paio di anni fa, e che ho pensato poi di raccogliere e pubblicare. Penso che ognuno di noi abbia vite complicate. Volevo raccontare come le donne affrontano il rapporto con i figli, l’educazione dei figli. C’è nel libro, ad esempio, la storia di una donna che scopre che il figlio è un bullo, mentre lei invece pensava fosse un ragazzo tranquillissimo e ben educato. Ma non ci sono solo i problemi delle relazioni.

C’è la paura di stare sole, i rapporti con gli uomini, o con il proprio lavoro. Donne che conosciamo noi, quelle con vite tranquille. C’è solo un racconto che parla di violenza sulle donne, “Annina profumo di caffè”. Ho spostato, nelle pagine, il mio sguardo sull’uomo su come agisce e reagisce. Sono tutte storie inventate comunque, nate da riflessioni, convinzioni mie, osservazioni che poi, attraverso la scrittura, diventano personaggi.”

Diciassette le storie che dicono qualcosa delle donne, solo qualcosa, perché molto altro potrebbe essere detto ma che hanno il pregio e l’onestà di tenersi lontano dalla retorica, dal moralismo e da una narrazione del femminile troppo spesso divisa per categorie: le madri, le vittime, le amanti, la ragazza della porta accanto, le manipolatrici, le streghe, le sante. Donne con vite reali, riconoscibili senz’altro dai lettori, alcune sostenute da un desiderio di rivincita, altre smarrite, diverse alla ricerca della propria identità. Senz’altro donne che se la cavano, anche nelle contraddizioni, capaci di cercarsi dentro una possibilità per realizzarsi, senza ricorrere a modelli falsati o a paragoni e senza rinunciare a sé stesse.

Claudia Sfilli, classe 1959, coniuga da molti anni l’attività di insegnante con quella di scrittrice e autrice per il teatro. Ha partecipato a vari concorsi letterari ottenendo premi e riconoscimenti. In occasione della Festa della Donna, sabato 8 marzo, alle 17:00, presenterà il suo libro al pubblico, alla Libreria Tarantola di Udine, in dialogo con Maura Pontoni.

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