«Se un vegano muore e va all’inferno si ritrova a Udine»

UDINE. Preghiamo. Mai tanti devoti all’Ora del Rosario. Una moltitudine. Una altrettanto devota melodia ti accoglie, giusto per farti calare nella modalità misteri dolorosi e gaudiosi. Ecco, diciamo i secondi, più si adattano a Fiorello, che si è affacciato ieri sera su Udine platea, prima seconda e terza galleria in abito talare. Il Nuovo si fa sentire. È l’ora. Del Rosario, giust’appunto.
Fiore, lo sappiamo bene, quando sta sul palco è come una palla di piombo su un asse inclinata: inarrestabile. La prima preghiera ha un sound noto: Zucchero, un diavolo in me. «Ho 55 anni e sono un figo della Madonna - dice - sono praticamente lo Scamarcio dell’Etna». Lui il militare lo ha fatto a Sacile, in zona, quindi. E sa bene come ci si nutre da queste parti. «Vino, prosciutto e tre affettatrici. Siete pazzi! Se un vegano muore e va all’inferno si ritrova a Udine».
Mister F. è padrone del palcoscenico; non c’era bisogno di un viaggio a Udine per scoprirlo. Per seguirlo ci vuole un’auto veloce. Salta qui e là senza dare riferimenti. «È più facile uscire da galera che da un gruppo di WhatsApp», dice. Tra le tante. Poi saluta gli amici medici udinesi: Massimo Robiony e Nano Slavich. Non si sa mai, a 55 anni. Stasera si replica.
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