Storia di coraggio e ribellione: Ambra Angiolini è Olivia Denaro al Giovanni da Udine
L’attrice sul palco del Teatrone sabato 8 febbraio. Lo spettacolo è tratto dal romanzo di Viola Ardone, a suo volta ispirato alla vicenda della siciliana Franca Viola
![Ambra Angiolini nello spettacolo di Gallione @Laila Pozzo](https://images.messaggeroveneto.it/view/acePublic/alias/contentid/1h3mkjqs0dfhqlnqvb1/0/ambra-jpg.webp?f=16%3A9&w=840)
Ambra Angiolini è l’attesa protagonista, sabato 8 febbraio, di una storia di coraggio e di ribellione, Oliva Denaro, in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per la rassegna Soggetto Donna.
Lo spettacolo, per la regia di Giorgio Gallione, è tratto dall’omonimo romanzo di Viola Ardone ispirato alle vicende di Franca Viola, la ragazza siciliana che per prima, a metà degli anni Sessanta dopo aver subito violenza, rifiutò il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto.
All’inizio Oliva Denaro è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe estinto la condanna, cerca il suo posto nel mondo. E, in un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso. Grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola Ardone, Oliva Denaro diventa la storia di tutte le donne che temono di non aver scelta.
«Oliva Denaro, ispirata alla vera storia di Franca Viola – spiega Angiolini – racconta la storia di tante donne attraverso una ragazza, che diventa una eroina grazie al valore del “no”. È ribelle e contraria ma con rispetto e gentilezza. La sua ribellione passa per il desiderio di conoscenza, per la sua curiosità. È talmente bella da portare in scena questa piccola grande vita, che uno si sente meglio già solo a raccontarla, questa storia. Ho lavorato insieme a Giorgio Gallione alla drammaturgia e gli sono grata per questo lavoro insieme perché non tutti i registi hanno voglia di aprirsi ad un confronto così bello e formativo».
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