Suburra, la serie malavita romana oltre il cinema
ROMA. Roma come simbolo di malaffare e malavita sta per tornare di moda anche per fiction. Dal 6 ottobre, infatti, saranno disponibili su Netflix i 10 episodi della serie Suburra ispirata all’omonimo...

Una foto di scena tratta dalla serie Tv 'Suburra' che dal 6 ottobre sarà disponibile sulla piattaforma Netflix in contemporanea mondiale, Roma, 4 Ottobre 2017. ANSA/ UFFICIO STAMPA/ MSL ITALIA SRL +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
ROMA. Roma come simbolo di malaffare e malavita sta per tornare di moda anche per fiction. Dal 6 ottobre, infatti, saranno disponibili su Netflix i 10 episodi della serie
Suburra
ispirata all’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini e diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi prodotti da Cattleya. La prima serie italiana per Netflix che sarà distribuita in contemporanea in tutto il mondo e che racconta del malaffare a Roma una decina di anni fa, dove politica e criminali, vescovi corrotti e aristocratici senza scrupoli facevano e fanno il bello e, soprattutto, il cattivo tempo nella città dove regna Mafia Capitale. Un’evoluzione, se così si può dire, di quella che era la lotta tra bande (batterie) negli anni ’70 e ’80 che hanno dato vita alla cosiddetta Banda della Magliana raccontata in un libro,
Romanzo criminale
, ancora da Giancarlo De Cataldo e poi portata al cinema da Michele Placido, prima che una fortunatissima serie tv di Sky ne decretasse la fama definitiva. «La malavita raccontata in
Romanzo
è in guerra perenne - spiega Placido durante un incontro ristretto con la stampa - ci sono morti, bombe, terrorismo, scontri tra diverse fazioni politiche. Quella di
Suburra
, invece, è figlia della pacificazione che ha creato un vermaio. Ed è molto peggio. Scomparsi i partiti, con l’arrivo di Berlusconi e la contemporanea fine del dualismo comunismo-fascismo e venuta una classe dirigente che ha portato una corruzione che fa paura».
Anche Alessandro Borghi, che nella serie interpreta Aureliano Adami, ha un’idea simile a quella di Placido: «Il mio personaggio come quasi tutti quelli della serie sono cattivi - dice l’attore romano che aveva interpretato lo stesso ruolo nel film di Stefano Sollima con Claudio Amendola, ma io non so esattamente fare una classifica della cattiveria: è peggio chi scende in strada e picchia o ammazza la gente o chi siede in Parlamento e per i suoi interessi toglie la pensione a mio padre che ha 64 anni?».
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