Sunsplash, miniera d’oro friulana in Castiglia

UDINE. Una ricerca dell’Università Jaume di Castellò (in castigliano, Castelleon De La Plana), rivela che i festival musicali della provincia producono un indotto di ben 58 milioni di euro, che sono appannaggio, per lo più, di aziende locali, che vanno dalla ristorazione all’accoglienza.
Il “Rototom Sunsplash” è al secondo posto, in questa speciale classifica.
«Non avevamo mai considerato questo aspetto», ci dice un entusiasta Filippo Giunta lider maximo dell'Associazione Rototom. «Noi abbiamo stretto subito accordi con fornitori locali, ma lo studio universitario ci consegna una visione d’insieme molto interessante».
Anche questa edizione del Sunsplash è stata un grande successo. Trentamila ingressi soltanto per il vigoroso concerto di Manu Chao, un concentrato di energia che il pubblico ha mostrato di gradire, con un tutto esaurito che ha lasciato l’amaro in bocca a centinaia di fan che lo hanno seguito dall’esterno.
Quasi 300 mila presenze nel totale delle serate, che hanno visto sullo splendido palco centrale, il meglio del reggae mondiale.
Visto nella sua complessità, questo festival, organizzato da friulani, è perfetto sotto tutti i punti di vista. Nel backstage, dove ha sede anche il reparto media, si lavora alacremente, con grande entusiasmo e si sente parlare spagnolo e italiano, con qualche dialogo in friulano.
Sono tanti i nostri conterranei che hanno seguito il Festival, dopo la “cacciata” da Osoppo.
Alcuni emigrano temporaneamente, altri vivono a Benicassim e dintorni, dove il festival si svolge. Trenta sono i dipendenti fissi, che diventano 300 durante i lavori di allestimento e quasi duemila, nel pieno svolgimento. Cifre che coinvolgono per lo più giovani, che aderiscono con grande entusiasmo, per l’atmosfera di pace e cordialità che si respira a Benicassim.
La cittadina balneare, una sorta di Lignano, a un’ora da Valencia, investe molto dal punto di vista culturale, come dimostrano i numerosi manifesti presenti nel centro, dove si va dalla classica al teatro, passando per tutti i generi musicali.
L’area del Festival è situata a dieci minuti, a piedi, dal centro della città ed è anche servita da mezzi pubblici. Certo, il parco del Rivellino a Osoppo era molto più affascinante.
«Qui, la politica, ci pensa due volte prima di mettersi contro una fonte di denaro e lavoro», ci dice Giunta. «Perché pagherebbe caro, in termini elettorali. C’è la certezza della pena».
La polizia qui c’è, armata sino ai denti, all’esterno del recinto, ma vigila e basta. Si ha l’impressione di essere protetti e non potenziali sospetti. A Osoppo stavano bene, molti si sono mossi in loro favore. Ma non è bastato. Tornerete?
«Qui le cose stanno andando bene e abbiamo stretto dei rapporti bellissimi. Stiamo bene in Spagna. Ci piacerebbe, però fare un evento in Friuli».
L’esperienza organizzativa è più che evidente e nel 2016 il Rototom s’è espanso in tutto il mondo, con serate a tema nelle maggiori città. Il reggae è un fenomeno globale, lo si vede a Benicassim, ci sono tanti bambini, famiglie intere e coppie di tutte le età, gente di tutte le provenienze.
E vivono tutti in un’atmosfera di pace, in un luogo dove non vorresti mai uscire.
Avendola vissuta anch’io per qualche giorno, non posso che confermarlo. Con profonda nostalgia.
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