Tanti fan per Facchinetti jr: «Sto bene col mare mosso»

CASTIONS. Ieri ospite d'onore e protagonista indiscusso della festa di apertura del Bona Party di Castions di Strada, Francesco Facchinetti ci racconta l'evento organizzato - per il ristorante...
Di Alberto Zeppieri

CASTIONS. Ieri ospite d'onore e protagonista indiscusso della festa di apertura del Bona Party di Castions di Strada, Francesco Facchinetti ci racconta l'evento organizzato - per il ristorante “Napoleone” sulla Napoleonica - da Maurizio Pirri dell'agenzia Premiere di Pordenone e dall'Una Tantum Staff.

Dopo l'aperitivo musicale curato da Gianni Coletti, con una cena a menu libero, ecco l'animazione affidata alla crew del personaggio televisivo del momento, il protagonista – con il “Team Fach”, ovvero Facchinetti padre e figlio – dell'ultima edizione di The Voice of Italy, che ha visto trionfare proprio la squadra del “Capitano” e di papà Pooh.

Stasera lei non è solo. Com'è organizzato il suo format?

Tre anni fa con due miei amici, Manuel e Paolo, ho formato il gruppo di musica elettronica We Are President, entrando nella classifica dance mondiale e suonando in America, Giappone, Europa. L'anno scorso abbiamo fatto piú di 90 date in tutta Europa.

Prima volta dalle parti di Udine?

Avendo un padre musicista, ho iniziato da piccolo a girare l'Italia. Professionalmente a Lignano mi sono esibito un sacco di volte, anche al Festival Show. Con la mia crew abbiamo fatto musica a Pordenone e piú volte a Trieste, città alla quale sono sentimentalmente molto legato (avevo anche una ex) e ricordo che la mia prima volta al Festivalbar, avendo permesso ad un nutrito gruppo di fan di varcare le transenne di piazza Unità d'Italia, fui rimproverato con durezza dallo staff.

Il suo duetto con Pavarotti resta uno dei momenti top della sua carriera...

Certamente sul podio metto la vittoria a The Voice, esperienza che ha sorpreso soprattutto mio padre e ci ha uniti molto. Quando ce l'hanno proposto lui pensava fossimo a “Scherzi a parte”.

C'è qualcosa che non rifarebbe, qualche tatuaggio che le pesa, qualche spina nel suo cuore o tutto è cosíì meraviglioso come appare agli occhi del pubblico?

Sono sempre stato turbolento, uno che vive bene quando il mare è mosso. Ma adesso ho trovato la mia giusta dimensione: sono diventato padre, ho una moglie che amo, un lavoro che mi soddisfa... però la Dea bendata non bisognerebbe mai guardarla in faccia e allora faccio finta di nulla.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto