Torniamo Indietro, a tutto cazzeggio
Trent’anni fa il programma di Arbore (14 dicembre 1987) che oggi farebbe benissimo a una Tv monocorde e scialba

Siamo un popolo che vorrebbe tirare indietro tutte le lancette dell’orologio perché il Novecento ci pare molto più rassicurante e meno ostico del terzo millennio.
Celebriamo il celebrabile.
Trent’anni fa, come oggi, cominciava
Indietro tutta
, appunto, il 14 dicembre 1987 e, per farci venire rabbia, Raidue ci ha fatto l’Amarcord con una scosciata Andrea Delogu e coi due soci di allora, Arbore e Frassica, già insieme in quell’altro gioiello televisivo qual era quelli della notte.
Potevamo permetterci il surreale, al tempo. Oggi ci viviamo dentro.
Il Cacao Meravigliao esiste davvero e anche le ragazze coccodè esistono. Persino i vestiti sgargianti del bravo presentatore, adesso, fanno parte dell’armadio dell’avvocato griffato.
Nulla è più così grottesco da essere sputtanato. Noi siamo l’assurdo, eccediamo per normalità, mentre in Tv la sfida è verso il basso. Si clona a bomba e se qualcuno osa inventarsi un programmino sfizioso gli mollano i cani, va così, ladies and gentleman.
Abbiamo rivisto cose che voi giovinastri, tirati su coi fagioli della Carrà, non avete mai visto. Invenzioni, gente che si sporgeva dal balcone senza paura di precipitare sotto, passi nel futuro, bella gente, zero politica, zerissimo satira sporca.
Comprendiamo l’impossibilità odierna di riprovarci.
Troppo sottile è il margine di share minimo, millemila canali sviano l’attenzione e soprattutto mancano le teste sfiziose.
Anche la voglia di cazzeggio colto è sparita.
Abbiamo problemi, adesso.
Siamo incattiviti e ci addormentiamo davanti ai talk di Fazio e di Costanzo. E ci va di vedere sbudellamenti. Invece un
Indietro tutta
, oggi come oggi, farebbe benissimo alla psiche di chiunque.
Argomenti:piccolo schermo
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