Tra cartone animato e danza il sogno di Jasmine è realtà

elisabetta ceron
Si è messa in luce grazie al progetto “Black Swan” sebbene la sua timidezza nulla abbia a che spartire con la principessa cigno dalla personalità oscura e tentatrice del capolavoro ballettistico di Caikovskji. Si chiama Jasmine Roberta Molinaro, 15 anni a ottobre, è di Udine e, danzando, la sua personalità è stata notata dal regista Roberto Cenci, in cerca delle protagoniste di “Miracle Tunes”, la serie live action giapponese di successo di 51 episodi e che a ottobre arriva anche in Italia: in anteprima il 13 su “Boing” e dal 19 del mese approdo definitivo ogni venerdì, sabato e domenica su “Cartoonito”.
“Miracle Tunes” sviluppa la sua trama attorno a tre personaggi principali, tre ragazze che cercano di combattere la negatività e il male grazie alla danza, alla musica e al canto.
La giovane friulana interpreta “Jasmine”, una ballerina talentuosa e timida, il cui colore distintivo e caratterizzante è l’azzurro.
Alla serie partecipano anche Michelle Hunziker, la conduttrice televisiva nei panni della Dea della Musica, il comico Pintus nelle vesti di Demon, il Signore delle tenebre e Leonardo Decarli, lo youtuber e cantante, che interpreta il ruolo di “social media manager” delle protagoniste.
Le selezioni sono state effettuate in tutta Italia, ma anche in Inghilterra e Jasmine, in concorso insieme a centinaia di candidate italiane e straniere, ha superato le tre audizioni. A credere in lei, seguendola fino alla firma del suo primo contratto, sono stati i suoi genitori, Stefano e Isabelle, che le hanno garantito una presenza e un supporto costante, dalla fase del casting fino a quella impegnativa appena conclusa della produzione all’estero, ma anche la sua coach, Lidia Carew, la ballerina professionista presente nel telefilm di Spike Lee, “She’s gotta have it”, andato in onda su Netflix, la cui “mission” è quella di individuare e valorizzare talenti.
«Quel giorno – racconta Jasmine – ci siamo trovati tutti a gioire e a piangere dalla commozione perché, fino all’ultimo, l’impegno è stato costante; da New York, chiamavano la vocal coach, Elena, per sapere come fossero andati i casting, Samia Laoumri, la quale, tra le tante cose, mi ha consigliato nell’immagine e al trucco, inoltre Deghi e Lidia, di fianco a me, volevano assicurarsi che avessi tutto il supporto necessario».
Una naturalezza, quella di Jasmine, mista a impegno e dedizione che è stata la sua carta vincente. Emozionati e inteneriti anche i suoi genitori che non si erano resi conto anche del suo talento per la recitazione.
«L’inizio non è stato facile, ho dovuto farmi coraggio e cambiare scuola passando dallo Zanon al Deganutti. Ringrazio di cuore la mia preside, Laura Decio, e il suo collaboratore Paolo Bulfoni, tutti i professori e le maestre di danza che hanno permesso di realizzare questo mio sogno».
In quanto a scuole di danza, Jasmine ne ha cambiate diverse perché, ammette, si annoiava.
Le era stato consigliato altro rispetto alla danza classica, meglio la contemporanea. Eppure lei, portava sempre con sé le sue scarpe da punta e guardava con occhi innamorati le variazioni di repertorio su YouTube o sulle Instagram Stories.
«Mia madre mi continua a ripetere che questa passione ce l’ho da sempre. Dice che, quando era incinta, mi sentiva ballare nella pancia. Sinceramente non ricordo come sia nato l’amore per il ballo, ma la mia famiglia mi ha raccontato che, fin da piccola, mi piaceva fare acrobazie. Per questo motivo mi hanno iscritto a un corso e, con il tempo, ho capito che avrei voluto migliorare sempre di più, espandere i miei stili di danza, ma ricavare degli insegnamenti soprattutto dal mio lavoro, dalla mia famiglia e da tutti coloro che mi hanno aiutato. Senza di loro non sarei arrivata a Milano». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto