Tre forchette per Laite e Agli Amici, premio a Nando

La cerimonia dei riconoscimenti in modalità online con collegamenti da tutta Italia Il top tra le trattorie per Ai Cacciatori di Cavasso



Un anno così segnato dalla pandemia di Covid 19 non poteva che avere ricadute anche sulle principali guide del settore della ristorazione, tra i più colpiti in assoluto. È così ieri, uno degli appuntamenti più glamour dell’anno, la presentazione della guida “Ristoranti 2021” del Gambero rosso, si è svolta tutta in modalità virtuale, tra streaming, collegamenti via Skype e ologrammi. Ma l’essenza, i premi, sono stati mantenuti intatti: un segnale che proietta tutto il comparto nel 2021, anno in cui si spera tutto possa tornare a una nuova, splendente, normalità. Unica modifica, a differenza degli anni scorsi, sono stati eliminati i giudizi in centesimi. Le “Tre forchette”, quindi, vedono una pattuglia di big in cucina e in sala tutti appaiati, senza distinguo. E nel ristretto gruppetto dei migliori d’Italia, brillano due eccellenze del Friuli Venezia Giulia, un uomo e una donna. Il primo è Emanuele Scarello, chef del bistellato Agli Amici di Godia, la seconda è Fabrizia Meroi, una stella Michelin, regina del Laite di Sappada. «Non perdetevi la cucina di Scarello - è stato detto durante la presentazione della guida del Gambero rosso - è un vero e proprio deus ex machina della ristorazione». Sono 38 le Tre forchette quest’anno con 4 ingressi (Vun Andrea Aprea dell’hotel Park Hyatt Milan, Il Piccolo Principe del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio, Glass Hostaria a Roma chef Cristina Bowerman, Imàgo dell’Hotel Hassler a Roma chef Andrea Antonini) e un’uscita (Idylio by Apreda). Nell’Olimpo, come ormai da qualche anno a questa parte, anche un altro friulanissimo «lo chef più alto d’Italia», come è stato definito, vale a dire Andrea Berton, con il suo locale chic in zona Porta Nuova a Milano. Restando in Friuli Venezia Giulia, conferme anche per le due trattorie al top, insignite dal fregio dei Tre gamberi, vale a dire Nerodiseppia a Trieste e Ai Cacciatori di Cavasso Nuovo, nella Pedemontana pordenonese.

Ma gli unici corregionali che hanno avuto l’onore di un collegamento in diretta sono stati Ivan e Stefano Uanetto, zio e nipote, due dei titolari del ristorante Da Nando a Mortegliano, una delle 10 tappe irrinunciabili in Italia per la sua cantina. «La profondità della nostra cantina - ha detto Ivan Uanetto - emoziona sempre anche noi. Ci sono bottiglie rare che stappiamo dopo 30 anni dalla vendemmia e danno sempre sensazioni straordinarie. Un lavoro di ricerca che ci ripaga della fatica».

Il Gambero rosso quindi fotografa non solo l'eccellenza della cucina e del servizio in sala ma soprattutto un’imprenditoria che tiene duro e cerca di salvare insegna e posti di lavoro ripensando proposte, menu, servizi. «La gran parte - ha detto il direttore della guida Laura Mantovano - riparte. Ad ogni livello. I campioni del fine dining hanno studiato proposte alternative per avvicinare la clientela locale e le nuove generazioni all’alta cucina. Come Gambero rosso siamo tornati in pista per far gioco di squadra, dando vita a una guida non soltanto di giudizio ma anche di servizio, una guida in grado di raccontare come la ristorazione ad ogni livello ha reagito di fronte alla crisi». —

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