«Un grande bacio a Udine: è stato il mio set migliore»

Il regista ha concluso le riprese del film: 6 settimane, 12 location, 750 comparse. «Non mi sono mai trovato bene come qui». La “prima” in febbraio al Visionario

UDINE. Innamorarsi di Udine. Guardarla con occhi di forestiero e, piano piano, con gli occhi di chi ha imparato a sentirsi un po’ parte di lei. Ivan Cotroneo, scrittore e regista napoletano, con il Friuli Venezia Giulia (esclusa una nonna di Tolmezzo) non c’azzecca praticamente nulla.

Eppure da gennaio si è sentito sempre piú friulano, sempre piú udinese. «Merito della città che ha accolto me, la troupe e il mio film con un affetto straordinario».

“Un bacio”, cosí si chiama l’opera che il regista ha deciso di ambientare nel capoluogo friulano e che Udine e la sua periferia hanno imparato a conoscere nelle ultime settimane, grazie ai set che si sono spostati per le vie del centro, con le riprese che sono terminate proprio ieri.

«La mia idea era di spostarmi in diverse regioni, perché avevo bisogno di molti scenari differenti. Non avrei mai creduto di trovarli tutti qui e non sarei mai riuscito a individuarli se non ci fosse stato il prezioso contributo della Fvg Film Commission, che non si è limitata a sostenerci, ma si è resa propositiva e ci è stata accanto anche da un punto di vista creativo».

Mentre parla, Cotroneo, è come se ci raccontasse di una grande famiglia che ha lavorato intensamente e appassionatamente a un progetto comune: troupe, cast, tecnici, produttori, comparse, sponsor e cittadinanza. In altre parole, “Un bacio” è un film girato a Udine e con Udine, in Friuli e con il Friuli.

«Raramente mi è capitato di trovarmi in un luogo cosí accogliente e, badate bene, non lo dico per piaggeria. Sono infatti onorato che Luca Bigazzi abbia fotografato il bellissimo centro storico di questa città come, sinceramente, non avevo mai visto fare prima d’ora. È come un po’ sdebitarci della sensibilità dimostrataci, e parlo a nome di tutto il gruppo che ha lavorato con noi».

E i numeri di questo grande lavoro cinematografico che ha coinvolto il Friuli sono notevoli: 36 giorni di lavoro effettivo, 6 settimane di permanenza della troupe in città, 12 location diverse (Udine centro, Cividale, Pasian di Prato, Moruzzo, Paparotti, gli studi di Telefriuli, l'esterno, la palestra e le aule dell'Istituto Marinoni, Campoformido, il fiume Natisone, il greto del Torre, il bosco di Purgessimo e la ditta Gervasoni), 30 componenti della troupe e 750 comparse (la maggior parte studenti del Marinoni stesso).

«Una delle cose che mi hanno maggiormente colpito è stata l’entusiasmo con cui i ragazzi hanno aderito al progetto del film, prendendo molto seriamente il ruolo di comparsa e mettendosi totalmente a nostra disposizione per rifare le scene con curiosità e voglia di fare sempre bene».

Cotroneo finirà le riprese a Roma, per poi mettersi al lavoro sulla post produzione e il montaggio, ma lui e l’intero staff di “Un bacio” si porteranno fin nella capitale un forte ricordo di questi mesi in Friuli.

«Sono convinto che questa sia una terra con molte storie da raccontare, e lo dimostra anche il fatto che, contemporaneamente al nostro film, se ne stesse girando un altro, quello della regista australiana Ruth Borgobello. Con i nostri set ci siamo solo sfiorati - ammette Cotroneo-, ma mi ha fatto piacere pensare che questi luoghi avranno l’occasione di essere raccontati attraverso gli occhi di due persone che vengono da posti cosí lontani, ma che hanno trovato un punto d'incontro proprio qui!».

Un “qui” che ha, dunque, moltissime risorse, grazie al lavoro fatto dai diversi soggetti (enti, produttori e artisti) che lavorano nel settore cinematografico in regione.

«Qui si lavora bene e c’è tutto il necessario per ricavare infinite storie. Tornerò? Credo proprio di sí, ma intanto non vedo l’ora di ritornare per presentare “Un bacio” ai friulani e, manco a dirlo apposta, i primi contatti con Thomas e Sabrina (Bertacche e Baracetti del Cec, ndr) sono già avviati per la presentazione al Visionario». Allora arrivederci a febbraio 2016, mistrr. Cotroneo. O dovremo forse ormai dirti mandi?

. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto