Un libro fotografico: quando l’architetto progetta casa sua

Quando il progettista diventa committente di se stesso. Il volume sarà presentato giovedì a Udine
Elena Commessatti
L'interno di un'abitazione nelle immagini realizzate per il libro dal fotografo Elia Falaschi
L'interno di un'abitazione nelle immagini realizzate per il libro dal fotografo Elia Falaschi

Il tema è interessante: l’architetto come committente di se stesso, con l’intento di abitare un luogo intrecciato all’identità personale. Ci riferiamo al Friuli Venezia Giulia.

A ciò si aggiunge un dialogo contemporaneo. Meglio, un racconto a parole sulla “propria casa”, insieme a Tommaso Michieli e Filippo Saponaro, entrambi architetti, e dentro la luce, con Elia Falaschi, fotografo. Nasce così per i tipi di Gaspari un brillante libro fotografico A casa dell’architetto, a cura di Michieli, Saponaro e Falaschi ( 400 pagine, 69 euro), che verrà presentato a Udine, giovedì 22 febbraio, alla Torre di Santa Maria (ingresso da via Zanon), alle 18.

Il libro prende spunto dalle interviste realizzate negli ultimi anni dai due architetti per la rivista “VistaCasa”, il bimestrale “di cultura dell’abitare in Friuli Venezia Giulia”, a cui per l’occasione editoriale se ne aggiungono altre. Ecco che in quattrocento pagine compaiono sedici abitazioni come storie di vita, e per la prima volta il lettore entra dentro suggestive case d’architetto, insieme al sensibile sguardo di Elia Falaschi.

È un viaggio interessante che comprende il cursus honorum di alcuni tra gli architetti più autoriali da queste parti. Ecco i nomi: Renzo Agosto, Federico Marconi, Franco Molinari, Giuseppe Zanini, Aldo Peressa, Enrico Sello, Enrico Franzolini, Carlo Mangani, Pietro, Piera Valle, Luca Missio, Antonio Guarneri & Nicoletta Romanelli, Renzo Rucli & Donatella Ruttar, Federica Manzini, Robby Cantarutti & Francesca Petricich, Franco Vattolo, Stefania Anzil. Le prefazioni sono a firma Sabrina Tonutti, antropologa culturale, e Paolo Bon, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Udine. E’ proprio quest’ultimo a darci le prime indicazioni su come muoverci dentro il reportage.

«E’ interessante che il progetto di casa propria per un architetto, sia una forma di autoanalisi, una specie di psicoterapia, qualche volta di gruppo».

Il viaggio editoriale qui inizia con la “dolce invasione” nella casa di un sorridente Renzo Agosto sulle colline di Tricesimo, e si chiude con la luminosa dimora di Stefania Anzil ai piedi di Gemona.

Nel mezzo entrano, ad esempio, le biografie colte e internazionali di architetti come Federico Marconi e i Valle (Piera e Pietro, e fino al 2003 Gino), quest’ultimi coinvolti in un itinerario dentro la casa-studio di piazza I maggio, un’icona per le generazioni degli addetti ai lavori.

Entrare nelle sedici case, guidati nello sguardo dagli scatti di Falaschi e dalle scelte curatoriali è un gran regalo. Citiamo, ad esempio, la scoperta della casa di Carlo Mangani, sotto la protezione raffinata di Marco Stefani, suo collaboratore per molti anni. “L’ho sempre pensata così, la mia casa in città,”, scriveva Mangani, “barricata all’esterno e aperta invece all’interno, verso un proprio centro di luce e di verde, di intimità e silenzio.”

“A casa dell’architetto”, ha il pregio del racconto nel dettaglio, del close-up sui particolari architettonici certo, ma emblema del modo di vivere del proprietario, e ci riferiamo agli oggetti, alle sedute, alle opere d’arte e di design, alle matite e al materiale d’archivio, al particolare che il nostro occhio coglie.

Una nota: i progetti d’autore delle sedici case sono stati omologati graficamente da Valentina Levato. A chiudere il libro compare la postfazione sull’abitare, a firma Simone Furlani, professore associato di filosofia teoretica all’Università di Udine.

Il progetto grafico del libro è firmato dallo Studio Malisan, e la pubblicazione è realizzata con il sostegno di Cefs e Cassa edile di Udine, Fondazione Friuli e l’Ordine degli architetti della Provincia di Udine, e con il contributo di Covassin, Gover e Cosatto Legno.

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