Un museo all’aperto lungo il Rujal dell’Artugna

A Budoia un affascinante percorso che costeggia un canale di 300 anni fa, resti antichi e chiesette

BUDOIA. Ha preso forma il percorso museale all’aperto nel comune di Budoia, realizzato con il contributo dell’Ecomuseo “Lis Aganis” e l’apporto determinante di volontari dei vari sodalizi budoiesi.

Tutto si traduce in un’offerta turistico – culturale d’eccellenza in un sentiero che, lungo il torrente Artugna, dal borgo di Dardago e dall’antico mulino di “Bronte”, XVIII secolo, sale verso la chiesetta di San Tomè, a 450 metri, e da lì, con un percorso di un’ora e mezza, sulla zona collinare, mantenendosi sempre in quota, ai siti archeologici medioevali in località Longiarezze, sotto il borgo di Mezzomonte.

La prima parte del tragitto, da Dardago e dal mulino di “Bronte”, corre lungo un manufatto, costruito più di trecento anni fa, noto come “Rujal dell’Artugna”: canale in pietra tagliata, sapientemente scolpito dagli scalpellini a partire dalla fine del XVII secolo.

Il “Rujal” porta l’acqua della sorgente, che sgorga a 450 metri, poco sotto la chiesetta di San Tomè del XIII secolo, fino al borgo di Dardago, 220 metri più in basso. Per quasi tre chilometri, in mezzo al bosco, si cammina a fianco di quella canaletta, costruita unendo migliaia di manufatti di pietra tagliata e incavata.

In vari tratti, le pietre del “Rujal” erano state rubate per realizzare fioriere nei giardini privati. Quei tratti di canale mancanti, sono stati ricostruiti in cemento. Oggi il Rujal fa bella mostra di sé, in un museo all’aperto, recuperato da volontari e associazioni.

Lo si ammira salendo, in poco più di un’ora di cammino, da Dardago fin sotto una palestra di arrampicata libera, poco prima della chiesa di San Tomè che sorge su uno sperone di roccia, in mezzo a un gruppo di conifere.

Nella zona sono stati recuperati reperti del Neolitico, custoditi al Museo Archeologico di Torre di Pordenone. Il nucleo originario della chiesa di San Tomè – forse sorto sui resti di un antico tempietto pagano – viene fatto risalire fra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. La chiesa attuale, ripetutamente rimaneggiata con manufatti in pietra, si configura come un edificio rettangolare, con l’abside a levante. Al suo esterno una statua della madonna si presenta ornata di rosari ex voto.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto