Un racconto brillante sul singolare fascino dell’“Intestino felice”

UDINE. Comincia la caccia. E dunque via libera all’inseguimento dei libri per l’estate, il passaparola di chi li ha letti e consigliati, lo sguardo attento agli acquisti in libreria. Perché no, una sbirciatina sotto l’ombrellone: cosa sta leggendo il mio vicino e come sarà la sua faccia dietro quella copertina? Bene, Genius libri, dopo accurate ricerche, segnala uno degli imperdibili di quest’estate. Ecco a voi: “L’intestino felice” di Giulia Enders, uscito da qualche mese per Sonzogno (16,5 euro, 256 pagine).
Detto da me potrebbe essere un romanzo “d’appendice”, e invece è nella categoria chiamata “varia”: un brillante e pure scientifico racconto che parla dell’appendice sì ma come appendicite! L’autrice è una biologa tedesca, Giulia Enders, una faccina carina di 24 anni sulla cover, (è nata nel 1990), vincitrice di premi scientifici, frequentante un dottorato di ricerca all’Istituto di Microbiologia e Igiene all’ospedale di Francoforte, e ora star mediatica della televisione con il suo sdogamento dell’argomento tabù: l’intestino. Altro che cuore e sentimento, qui si parla di viscere e che viscere! Ma chi mai prima di lei aveva parlato dell’organo meno conosciuto del corpo, e meno poetico, come di un amico? E pure «dotato di fascino da vendere», secondo l’Enders pensiero.
Per di più la giovane scienziata si avvale della collaborazione della sorella Jill, esperta di comunicazione, a ingentilire il testo con dei disegni, come quello riportato in questa pagina. Una coppia perfetta, le due teutoniche, per sfondare il muro del mercato mondiale in pochi secondi. Altro che i fratelli Petitjean de la Rosière, ovvero Delly. O la Sonzogno dei tempi d’oro che conquistava l’editoria con Liala e il suo sogno d’amore aristocratico. D’altra parte il mercato è cambiato e ha fatto bene la brava direttrice editoriale Patricia Chendi, a comprarsi il suo bestseller, oltretutto scritto a prova di bambino.
L’idea della Enders è davvero eccezionale. E ammettiamolo: noi vogliamo avere “l’intestino felice” per essere almeno un po’ più felici. E capire tutto al volo quando leggiamo la storia delle nostre intolleranze alimentari.
Continuiamo il giro in libreria sull’argomento “benessere”. Di come si possa mangiare in modo consapevole ricavandone piacere e stando bene è spiegato in “Il cibo dell’uomo. La via della salute tra conoscenza scientifica e antiche saggezze”, fresco di stampa per i tipi della Franco Angeli (25 euro, 320 pagine), e scritto dall’epidemiologo Franco Berrino, patologo di chiara fama, già direttore del Dipartimento di Medicina preventiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Lo segnaliamo perché contiene tutta l’esperienza e la casistica del dottor Berrino. È una guida seria e approfondita per i genitori nei confronti dei figli, per chi soffre di piccoli disturbi, per chi non sta bene e si deve alimentare adeguatamente. Scoprirete il “gusto” di rivalutare il cibo semplice e terrete care le importanti raccomandazioni preventive dell’esperto. Quando la saggistica aiuta a stare meglio con il fisico prima che con la mente!
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