Uno, nessuno e centomila Raul: «Ma non chiamatemi comico»

Tutta colpa della nonna. È stata lei, un bel po’ di primavere fa, a regalare al nipotino una scatola di giochi di prestigio. L’erede ci ha poi messo del suo: basta poco a farsi prendere la mano se si porta in dote una buona dose di comicità e una certa dimestichezza con gli scioglilingua. Raul Cremona ritorna al Giovanni da Udine per raccontarsi in uno show che vuole anche fare del bene.

Sarà l’ospite di punta dello spettacolo annuale ideato da Mario Tell con Sergio Galantini e Roberto Cossettini a favore dell’associazione Luca onlus, dell’associazione oncologica Alto Friuli (Aoaf) e dell’associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto (Aned). L’appuntamento con “Galax and friends” è stato aggiornato al 10 dicembre (alle 20.30), dopo la cancellazione della data del 31 marzo, e vi prenderanno parte anche gli Spiritual Ensamble: uno show nel rispetto delle nuove regole (per info: ciccioex10@gmail.com). «Un buon motivo – argomenta Cremona – per partecipare alla serata». L’artista di Milano, ospite fisso a casa Fazio, farà sfoggio della sua personale – e ricca – raccolta di personaggi. Una miscela di recital, giochi di prestigio e humor.

Illusioni, carte, trucchi e gag. Mago e comico: in quale veste è più a suo agio?

«Sono più appassionato di magia che di comicità, che nel mio caso ne è una conseguenza spontanea perché mi piace riuscire a fare ridere. Ma la definizione di comico mi va un pochino stretta, potenzialmente mi sento più un mago».

Chi o cosa l’ha ispirata?

«Ho trascorso l’infanzia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, anni di boom economico. Sono molto legato a nomi come Jerry Lewis, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia o Eduardo De Filippo. Mi hanno strappato un bel po’ di risate e quando mi esibisco metto qualcosa di tutti loro nei miei personaggi. Ma il mio idolo rimane ovviamente il mago Silvan».

La risata ha un potere salvifico...

«Una persona che non sa ridere è una persona preoccupante. Dietro può esserci una realtà drammatica, una disgrazia, ma anche una scelta precisa, il che è peggio. Chi non ride si perde tutto il lato positivo della vita. La funzione dell’artista, del comico o del prestigiatore è proprio questa: ti permette di mostrare il lato più importante della vita. Un uomo libero si dedica alla felicità, non a inseguire soldi e potere. Un comico non sempre è un uomo felice, ma la risata che genera negli altri è liberatoria».

In chi si trasformerà sul palco del Nuovo?

«Diventerò Omen, ovviamente il mago Silvano, Oronzo. Farò giochi di prestigio e illusionismo coinvolgendo il pubblico a teatro. Scenderò anch’io tra la gente e la farò salire sul palco con me, mentre il pianista Marco Castelli suonerà».

Dopo il programma con Fazio, quali i futuri impegni?

«A “Che tempo che fa? ” ho lavorato bene, Fazio è un grande professionista, ha un atteggiamento umano, diverso da quello che si respira nelle produzioni televisive. Prima dell’emergenza ho prestato la voce a uno dei personaggi del nuovo film della Pixar, “Onward. Oltre la magia”, che doveva uscire nelle sale il 5 marzo. Tra i doppiatori italiani ci sono anche Sabrina Ferilli e Fabio Volo». —
 

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