Us Palmese dei Manetti: il calcio raccontato da un’altra prospettiva
Dopo le tre puntate di Diabolik la favola pop dei due fratelli: un dolcissimo feel-good movie dove lo sport è passione

In un paese come il nostro, ossessionato dal calcio, i film sul calcio non hanno mai terremotato il box office. Mai. Neppure “Eccezzziunale… veramente” e “L’allenatore nel pallone” ci sono riusciti, per dire, e la gloriosa trasformazione in super cult ha richiesto un’eternità.
Qual è il problema? Di titoli forti ne possiamo elencare molti: da “Il presidente del Borgorosso Football Club” a “Ultimo minuto”, da “Ultrà” a “L’uomo in più”. E allora? Aspettando che qualcuno trovi la risposta, ecco un altro pezzo da collezione: U.S. Palmese, felice ritorno dei Manetti bros. dopo il terzo “Diabolik”.
In un paese come il nostro, ossessionato dal calcio, i film sul calcio non frequentano l’epica: forse, alla fine, il problema è semplicemente questo. Noi non abbiamo “Fuga per la vittoria”, noi abbiamo Sandrino il mazzolatore e il modulo 5-5-5 di Oronzo Canà. Noi non parliamo di trionfi, noi parliamo di sconfitte, di partite vendute e di tifosi violenti. Anche “U.S. Palmese” racconta il calcio da un’angolazione diversa, centellinando l’epica, ma tra farsa, dramma e commedia sceglie la via della favola pop.
Un dolcissimo feel-good movie di provincia dove lo sport è passione, il business è fantascienza e il campionato dilettanti è il trait d’union sociale di un’intera comunità.
Etienne Morville (Blaise Alfonso), fuoriclasse viziato, arrogante e indisciplinato, ha bisogno di riabilitare la propria immagine pubblica: esiste una terapia d’urto che gli salvi miracolosamente la carriera? A far quadrare le cose provvederanno l’agricoltore Vincenzo (Rocco Papaleo), la figlia Concetta (Giulia Maenza) e gli abitanti della piccola Palmi. Con la supervisione tecnica e spirituale di “Holly e Benji”. Sognare non costa nulla, ci ricorda “U.S. Palmese”, e uscire dal cinema sorridendo è sempre bellissimo.
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