Vasco Rossi ai ragazzi: "Non dovete mai avere paura della vita"

Da Gandhi a Pannella, dai prossimi progetti al nuovo singolo in uscita in autunno.
Dopo due ore e mezzo di concerto ti aspetti che Vasco sia stanco e magari anche poco motivato da un incontro con i giornalisti fissato ben oltre la mezzanotte.
E invece no. È sorridente, spiritoso, disponibile a parlare di qualsiasi argomento, sotto lo sguardo vigile di Tania Sachs, la sua portavoce. Lo incontriamo negli spogliatoi dello Stadio Teghil di Lignano, in una stanza abbastanza capiente da ospitare una decina di giornalisti delle principali testate italiane. Si è appena fatto la doccia e si è messo a suo agio. È in grande forma Vasco e non potrebbe essere diversamente. Tutto merito del “patto col diavolo stipulato all’inizio della carriera”, o forse di uno stile di vita più sano cui è stato costretto dai suoi medici.
«Mi hanno detto chiaramente di darmi una regolata - racconta serio - altrimenti vado a finire male. E quindi già da un po’ ho iniziato a fare una vita sana e devo dire che mi ci trovo spaesato».
La chiacchierata parte dallo strepitoso concerto della data zero del Live Kom 016, che sfiora temi impegnati come il terrorismo e l’impegno civile e si chiude con alcune anticipazioni sui progetti futuri, su cui probabilmente ci ha detto perfino più di quello che avrebbe dovuto. Una mezz’ora piacevole, in cui alla fine il Blasco si è concesso anche per qualche autografo e per un paio di scatti, che però, su indicazione precisa del suo ufficio stampa, dovranno restare gelosamente custoditi nei nostri cellulari.

L’odio e la paura. Alla fine del concerto il Blasco ha chiesto ai propri fan di non avere paura, perché la paura è il vero pericolo per l’umanità. Un chiaro riferimento agli attentati terroristici? «Senz’altro. Ho voluto dire innanzitutto che non dobbiamo avere paura del terrorismo e che non dobbiamo cambiare le nostre abitudini per paura. Gandhi diceva che “Il vero nemico è la paura.
Noi pensiamo che sia odio, ma è solo paura”. Personalmente non posso accettare che qualcuno entri in un bar e inizi a sparare su persone inermi. Gli attentati sono atti vigliacchi e non giustificabili.
Le nostre conquiste sociali e civili non possono e non devono mai essere messe in discussione; vanno difese ogni giorno, seguendo l’esempio di chi in passato si è battuto per la libertà, per la democrazia, per i diritti delle donne. Nel quotidiano ci sono tanti altri morti che non fanno notizia, non dobbiamo dimenticarcene.
Ho voluto pronunciare la frase di Gandhi al termine del concerto anche per dire ai ragazzi di non avere, in generale, paura della vita. Da giovane anche io pensavo di non farcela, ma poi ho capito che ognuno trova un suo modo di esprimersi, una sua dimensione, un suo posto al mondo».
La coerenza e la tenacia di Pannella. Marco Pannella ha sempre lottato per i principi in cui credeva; ha portato avanti battaglie sincere, battaglie di civiltà. «Ero sempre d’accordo con lui. Le sue battaglie contro tutti erano coerenti. Marco aveva sempre una grande carica positiva; possedeva grande tranquillità e serenità ed era in grado di trasmetterla agli altri. Ci salutavamo sempre con una battuta ottimista sul futuro. Non vedo in nessun altro le qualità che aveva lui; non credo che possa esserci nessun altro di quello spessore. Era istrionico, onesto, sincero».
Il concerto di sabato. Sul palco Vasco ha sprigionato molta energia, dimostrandosi particolarmente in forma anche dal punto di vista vocale, con una prestazione impeccabile e senza sbavature dall’inizio alla fine. «Con Live Kom 016 ho voluto esprimere un concetto diverso da quello delle precedenti edizioni.
Live Kom 016 è una sintesi, in cui ho inserito le cose migliori degli ultimi quattro Live Kom. Ho deciso di iniziare con Lo Show perché il pubblico lo chiedeva da tempo e poi ho mantenuto diversi pezzi di Sono Innocente, album molto ricco, conservando quindi anche la svolta heavy oriented del 2014».
Progetti futuri. Nei prossimi giorni Vasco sarà a Roma per quattro serate consecutive allo Stadio Olimpico. Poi si metterà a lavorare. Già confermato il mega concerto in programma nel 2017 a Modena per festeggiare i quarant’anni dalla pubblicazione del suo primo disco. Intanto, già in autunno un primo singolo, Una gran bella ballata.
Poi entro un anno l’uscita di altri tre pezzi e una grande raccolta composta da 4 cd con 70 brani di tutto il suo repertorio. «Mi sento bene e di certo non mi fermo più. Ho tante idee per il futuro. Una potrebbe essere quella di suonare in acustico nei teatri con un gruppo ad hoc».
Poi l’intervista è interrotta dalla Sachs, anche per il timore che le anticipazioni fossero troppe. «Adesso dobbiamo pensare a Roma e poi si vedrà». Evviva Vasco. Lunga vita al Blasco.
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