Venzone come set di Hollywood e di Cinecittà

Si apre oggi la mostra della Cineteca sui film cult girati in Friuli: Addio alle armi, La grande guerra e La ragazza e il generale

VENZONE. Venzone si ripropone nell’anno del Centenario della Grande Guerra e a oltre 50 anni dal suo ruolo da protagonista in tre film di caratura internazionale e hollywoodiana, come set unico e peculiare della storia del cinema in Friuli.

Sarà palazzo Orgnani Martina a ospitare dal 6 giugno al 23 agosto una mostra dedicata proprio a “Venzone come set di Hollywood e Cinecittà”, che esporrà oltre cento tra fotografie, manifesti, copie da materiali originali ricavati dai negativi fotografici di scena di tre pellicole girate proprio nel paese friulano: «Addio alle armi» (del 1957), «La Grande Guerra» (del 1959) e «La ragazza e il generale» (del 1967).

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A curare la mostra è stato Carlo Gaberscek, a realizzarla la Cineteca del Friuli all’interno del progetto europeo Pot Miru - Via di Pace e con la collaborazione degli Enti promotori (la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, il Comune e la Pro Loco di Venzone e la Regione Friuli Venezia Giulia).

«Gran parte del materiale in esposizione - spiega Livio Jacob direttore della Cineteca - è stato ritrovato negli Stati Uniti da Carlo Gaberscek, il resto proviene dalla Cineteca e da prestiti di privati. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere tutte queste immagini preziose al pubblico dal vivo, ma soprattutto di mostrare quale ruolo Venzone ebbe tra il 1957 e il 1967 nel mondo del cinema».

Ma per Jacob questa funzione di set cinematografico per la città non deve ritenersi esaurita con gli Anni ’60.

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«Ritengo che Venzone sia anche oggi una location adatta per effettuare riprese cinematografiche e televisive. La città è stata utilizzata anche subito dopo il terremoto, quando ancora c’erano le macerie. Ha le mura che la cingono e danno la possibilità di lavorare al suo interno in tranquillità. E poi possiede peculiarità importanti».

Ma le fotografie di scena di Addio alle Armi, La Grande Guerra e La ragazza e il generale, quelle che saranno in mostra a palazzo Orgnani, hanno avuto in un recente passato di Venzone un ruolo fondamentale nella ricostruzione dopo il terremoto.

«La peculiarità di questi scatti - precisa Jacob - sta nel fatto che hanno ritratto luoghi, gente, case ed edifici anche al di fuori delle riprese vere e proprie. Le immagini della Venzone di allora hanno contribuito non poco nella fase della ricostruzione dopo il sisma del 1976 proprio perché erano fedeli alla realtà, di ottima qualità e ricche di particolari del paese com’era. Sono state importanti più di quanto si possa immaginare».

Ma le fotografie di scena non si sono limitate a immortalare i luoghi, hanno anche ritratto le persone, gli attori protagonisti del calibro di Rock Hudson, Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Jennifer Jones, ma anche la gente comune, le comparse, i curiosi, le famiglie degli attori, e questo rende particolare e curioso proprio il percorso espositivo, l’ingresso al quale è gratuito.

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«Si vedono i grandi attori - spiega il direttore -, ma anche le donne con gli abiti tradizionali friulani del periodo della Grande Guerra, visi che magari qualcuno può riconoscere, insomma particolari che riteniamo possano rendere ancora più bella questa mostra».

Ma il grande protagonista di questa esposizione in realtà è proprio Venzone, e lo conferma anche il curatore Carlo Gaberscek.

«La piazza è la vera star nei primi due film, soprattutto in Addio alle armi è il cuore della lavorazione. Si può dire che il vero debutto del Friuli nel mondo del cinema avviene a Venzone, che è diventata in quegli anni un’icona cinematografica di questi territori, ciò che oggi manca. Lo scopo di questa mostra è proprio quello di valorizzare la città che la ospita come set per i film».

Accanto a questo c’è la ricerca del materiale che Gaberscek ha effettuato minuziosamente a Los Angeles alla Century Fox.

«Ho avuto il piacere - spiega - di passare giorni e giorni a rivedere attraverso le foto di scena i film, in particolare Addio alle armi, che conoscevo benissimo, ma arricchiti da quello che gli scatti hanno rubato in più. Quello che ho vissuto e che è proposto in mostra è un percorso parallelo alla pellicola e un’estensione della stessa».

«Si ritrovano, infatti, scene tagliate, immagini dei famigliari degli attori - De Sica portò tutta la famiglia in Friuli -, della gente comune, di cose e case...».

«E poi c’è la volontà di rilanciare un film, La ragazza e il generale con Virna Lisi, che non ha avuto passaggi televisivi, nemmeno un’uscita in dvd, solamente una in videocassetta. La mostra speriamo serva anche a questo».

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